Mer, 19 Nov, 2025

Panchine accatastate e fondi sprecati: a Borgaro la sostenibilità resta solo uno slogan? Uniti per cambiare alza la voce

A Borgaro cresce la polemica sulla gestione degli arredi urbani rimossi da via Settimo e via Costituente. Panchine e fioriere, ancora in buono stato, sono state trovate accatastate nell’area cimiteriale, sollevando dubbi su sostenibilità, trasparenza e spreco di risorse pubbliche.

Interpellato sul destino degli arredi dal gruppo consiliare Uniti per cambiare (Elisa Cibrario Romanin, Luigi Spinelli e Mattia Stievano), l’assessore ai Lavori Pubblici Fabrizio Chiancone ha fornito una risposta, che a dire dai tre esponenti politici del guppo, ha lasciato perplessi molti cittadini: «Nessuna ricollocazione prevista, collocazione temporanea in attesa di decisioni. Una dichiarazione che conferma l’assenza di una pianificazione e alimenta polemiche sulla gestione degli arredi urbani».

Sostenibilità ignorata: il ruolo dell’assessore all’Ambiente Lorenzi

Le panchine rimosse e le fioriere accatastate avrebbero potuto essere facilmente riutilizzate dopo un intervento di manutenzione, ma nulla di tutto questo è stato fatto. L’assenza di una presa di posizione da parte dell’assessore all’Ambiente Giancarlo Lorenzi ha ulteriormente infiammato la discussione.
Molti osservatori si chiedono se vi sia stato un mancato coordinamento interno, con i Lavori Pubblici e l’Ambiente che di fatto dovrebbero operare su binari paralleli.

«Questa gestione contraddice gli obiettivi di sostenibilità ambientale promossi dal Comune - aggiunge Uniti per cambiare -  invece del riuso, sembra prevalere una logica di usa e getta, malvista dai cittadini e dagli esperti di gestione urbana».

Panchine e fioriere mancanti: i numeri non coincidono

Oltre allo stoccaggio disordinato, emergerebbero dubbi ulteriori: «secondo una ricognizione fotografica, da via Settimo e via Costituente sarebbero state rimosse circa 16 fioriere e 2 panchine, ma nell’area di deposito non risultano tutti i pezzi» e la stessa incongruenza riguarderebbe anche piazza Vittorio Veneto, dove «prima della riqualificazione erano presenti circa 21 fioriere e 2 panchine. Anche in questo caso non tutti gli arredi risultano visibili in deposito».

Queste discrepanze hanno portato alla presentazione di una nuova interrogazione per chiarire la destinazione finale degli arredi urbani "scomparsi".

Nuovi arredi urbani per 28.000 euro: investimento necessario o spreco?

Nel frattempo il Comune ha acquistato nuovi arredi urbani per 28.000 euro, di cui oltre 25.000 euro provengono dal Distretto Urbano del Commercio (DUC). Sempre denaro pubblico.

Secondo voci critiche, «un’amministrazione attenta avrebbe prima recuperato e valorizzato ciò che già possedeva», evitando di trattare arredi in buono stato come rifiuti ingombranti.
Un tema che riporta al centro il rischio di spreco di denaro pubblico «specialmente quando si opta per il nuovo prima di verificare la possibilità di recupero» concludono i tre esponenti di Uniti per cambiare

Image

Torino e area metropolitana

Non Solo Contro

Il giornale è a cura dell'Associazione Culturale onlus NonSoloContro.
Registrazione n. 2949 del 31/01/2019 rilasciata dal Tribunale di Torino
Direttore responsabile: Nadia Bergamini

Per la pubblicità

ABC Marketing e Comunicazione 
P.I. 124160015

abc.marketing.comunicazione@gmail.com

 Tel.: 3935542895 - 3667072703