L’idea della Giunta guidata dal sindaco Claudio Gambino, di trasformare la vasca centrale di piazza Vittorio Veneto in un “ecosistema acquatico” con piante galleggianti e sommerse incassa la bocciatura del gruppo di minoranza Uniti per cambiare Borgaro, che parla di «spesa pubblica senza ritorno» e denuncia «gravi carenze di sicurezza» soprattutto dopo la caduta in acqua di un ragazzino (rimasto comunque illeso) durante una manifestazione. L'episodio alimenta i dubbi di chi chiede di mettere l’area in sicurezza prima di qualsiasi sperimentazione.
In un comunicato diffuso, i consiglieri Elisa Cibrario Romanin, Luigi Spinelli e Mattia Stievano, contestano la tenuta economica, tecnica ed ecologica del progetto: «In un bacino artificiale non c’è garanzia che le piante possano prosperare senza un costoso sistema di manutenzione. Quanti fondi serviranno tra qualche mese o, peggio, tra qualche settimana?». Il piano, inoltre, sostengono, contrasterebbe con il capitolato del verde pubblico che impone all’appaltatore di mantenere la vasca sgombra da residui e specie infestanti. «Si chiede rigore e poi si introduce un ecosistema potenzialmente instabile», si legge nella nota. E per finire l’iniziativa sarebbe l’ultima di una serie di interventi sulla stessa vasca: «prima lasciata al degrado, poi transennata “in via provvisoria”, ora oggetto di un nuovo esperimento», con un dispendio di risorse «tutto a carico dei cittadini».
Uniti per cambiare Borgaro punta il dito in particolare (che novità?) contro l’assessore ai Lavori pubblici Fabrizio Chiancone, accusandolo di «mancato controllo» e «assenza di trasparenza». Dopo la caduta del ragazzino, i tre consiglieri chiedono «interventi immediati e concreti» o, in alternativa, «che chi governa ammetta la propria incapacità». «La sicurezza – affermano – non è un favore, ma un dovere».
L'Amministrazione Gambino, tuttavia, a fare un passo indietro non sembre proprio per nulla intenzionata, convinta che il progetto possa «riqualificare la piazza in chiave ambientale» e che «le criticità saranno affrontate in fase di esecuzione con un piano di manutenzione dedicato». E mentre l'assessore all'Ambiente Giancarlo Lorenzi ribadisce come l’obiettivo sia valorizzare uno spazio inutilizzato, il vicesindaco Chiancone annuncia «barriere provvisorie attorno alla vasca in attesa di soluzioni definitive».
La discussione volente o nolente tornerà in Consiglio comunale: il gruppo di Cibrario Romanin, infatti, ha già depositato un’interrogazione urgente sui costi e sui tempi dell’intervento.