«L’essenza della vita sono le relazioni». Lo ha ripetuto più volte don Luigi Ciotti, lo ha sussurrato ad occhi chiusi, come per trovare ancora più energie per trasmettere il suo messaggio, e poi lo ha ripetuto guardando la platea, esortandola ad avere come faro guida, in questi tempi tortuosi, frammentati e precari, proprio il suo appello, come fosse un post it da incollare al frigorifero per ricordarlo ogni giorno a se stessi, pronti a perderci nel «lamentio continuo e nel mugugno di sottofondo» che ci accompagna oramai come un complice di viaggio.
Per raccontare l‘intensa serata di martedì 10 dicembre, a Lenì, nel teatro Civico Pavarotti completamente sold out, gremito di persone che in silenzio hanno ascoltato per due ore il fondatore del gruppo Abele e di Libera raccontarsi in veste di ospite della seconda serata della rassegna “Parole a Colori”, si può iniziare anche da una istantanea, che Ceccarelli chiamerebbe “indizi visivi”, ovvero il prete degli ultimi e dell’antimafia, che va verso gli ottanta anni, nel suo solito look completamente blu e nero, con lo stesso modestissimo abbigliamento che lo contraddistingue continuamente in ogni sua uscita pubblica, accanto all’assessore Luca Conforti, ventottenne che con eleganza e discrezione, quasi in punta di piedi, ha elaborato le sue domande scritte sulla cartellina ben stretta in mano.
Due generazioni diverse in un confronto a tratti anche ironico, alleggerito da alcune battute che don Ciotti da stratega della comunicazione ha gettato sapientemente per alleggerire e familiarizzare con il pubblico, piccoli e importanti agganci comunicativi per entrare in empatia con chi era seduto ad ascoltare e quasi fisicamente toccarsi con esso, mentre Conforti, diligentemente è riuscito a incanalare i molteplici argomenti trattati nel corso della serata senza perdere di vista la scaletta, perché don Ciotti, non si è limitato a rispondere alle sue domande, ma le ha colte come occasione per aprire tanti spunti su cui riflettere in monologhi capaci di azzerare il tempo, di sospenderlo, nel silenzio del pubblico e farlo riemergere alla fine di ogni suo intervento accompagnato dagli applausi caldi e sinceri di chi ha scelto di esserci, per non perdersi l’occasione di ascoltare il Don sempre accanto ai più fragili e bisognosi e da sempre in prima fila contro la mafia e poi con il tempo, purtroppo, contro le mafie.
Ha parlato di molti argomenti don Ciotti, ha toccato temi diversi, ma uniti dal filo conduttore che è la dignità dell’individuo, sia che stesse affrontando concetti come la legalità, i diritti umani e la giustizia sociale. E poi ha toccato il
tema dei giovani, «che ci sono, ci sono, basta saperli ascoltare e coinvolgere». Si infine ha anche affrontato, nel corso della serata - il grande tema della democrazia, «in bilico, assente in molti Stati, importantissima da difendere».
Umile e discreto, don Ciotti si è concesso al confronto a fine serata con le domande del pubblico e poi, in modalità più intima, nel dialogo con chi si era avvicinato al desk per acquistare il suo libro dal titolo “L’amore non basta”.
«La serata di martedì è stata potente ed emozionante – evidenzia Conforti - Le parole di don Luigi Ciotti hanno risuonato tra le mura del Teatro Pavarotti, ma soprattutto nelle menti e nelle nostre coscienze. Le sue parole sono attivanti e sono fondamentali per orientarci verso la costruzione di una cultura del rispetto, dell’accoglienza e della pace. Insieme a don Ciotti abbiamo ragionato sulla giustizia sociale, con il fine di lottare per creare un mondo più equo e combattere per delle leggi giuste. Ci tengo in particolar modo a ringraziare Roberto Piana, che ha permesso di realizzare questo incontro per l’impegno e l’autenticità. Grazie all’Amministrazione, ai funzionari
e alla funzionarie e a tutto lo staff del Teatro: la cultura si fa insieme».
La rassegna “Parole a colori: Leinì incontra i protagonisti del nostro tempo", organizzata dal Comune sotto la direzione artistica di Roberto Piana prosegue il 6 febbraio, alle 21 con la stilista Chiara Boni; il 22 febbraio, sempre alle 21 con la scrittrice Carlotta Leone; il 13 marzo con la manager sportiva e culturale Evelina Christellin e ad aprile (data ancora da confermare) con la scrittrice Maria Dell'Anno Sevi.
L'ingresso a tutti gli incontri è libero su prenotazione a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.