Otto semplici regole per evitare spiacevoli e dolorose conseguenze
25 aprile e Iº maggio, oltre alle importantissime ricorrenze da celebrare e non dimenticare, per molti è anche tempo di gite “fuori porta”, pic-nic, grigliate e barbecue, ma attenzione ai divieti e alle possibili ustioni che si possono verificare. Per non incorrere in sanzioni e in traumi è utile recarsi in aree attrezzate ed appositamente adibite.
Ecco un elenco di alcune semplici regole per limitare il rischio di ustioni:
- Assicurarsi che il barbecue sia ben posizionato su una superficie piana e stabile, distante da materiali infiammabili come abitazioni, alberi e cespugli.
- Non lasciare mai il barbecue incustodito cosi da mantenere il fuoco sempre sotto controllo.
- Utilizzare utensili da barbecue lunghi e resistenti al calore cosi da non avvicinarsi troppo alla griglia.
- Indossare indumenti aderenti e non infiammabili, come il cotone, quando si griglia.
- Tenere bambini e animali domestici a distanza di sicurezza dal barbecue.
- Prestare attenzione quando si gira o si sposta il cibo sulla griglia.
- Utilizzare un guanto resistente al calore per proteggere la mano non dominante quando si maneggia cibo caldo o utensili.
- Se si verificano fiammate, non usare acqua per spegnerle, ma preferire un getto di estintore a polvere o soffocare le fiamme con sabbia o sale.
In caso di ustione è importante rimuovere la vittima dal calore più rapidamente possibile. Una volta raggiunta una posizione di sicurezza per la vittima e per gli operatori, è necessario attuare delle manovre per interrompere la progressione dell’azione lesiva dell’agente ustionante attraverso la rimozione degli indumenti contaminati o danneggiati (a meno che non siano adesi alla pelle) e il lavaggio della zona colpita con un abbondante acqua fredda possibilmente corrente (non usare il ghiaccio).
Il raffreddamento che deriva dall’acqua corrente limita il danno perché riduce il rilascio di istamina nelle aree lesionate con contenimento dell’edema e riduzione del senso di dolore legato alla tensione dei tessuti, ma va limitato ai primi 20-30 minuti dopo l’incidente per evitare di sconfinare nell’ipotermia.
Non devono essere apposti unguenti o creme sulla zona colpita se l’ustione ha una profondità superiore al I grado. Le aree lesionate dovrebbero essere ricoperte con garze sterili, quando è possibile, per evitare la contaminazione, e i pazienti andrebbero coperti per prevenire l’ipotermia che facilmente interviene in caso di ustione per perdita di calore corporeo, legata alla distruzione della barriera cutanea.
Infine è necessario valutare la gravità dell'ustione: se l'ustione è di primo o secondo grado (arrossamento, gonfiore, dolore e formazione di vesciche), è possibile trattarla a casa. Se l'ustione è di terzo grado (pelle carbonizzata o bianca) o se è di grandi dimensioni, è necessario chiamare il 112 immediatamente.
Buon 25 aprile a tutti i lettori di NonSoloContro!