Bisognerà pazientare ancora un po’ a Villanova Canavese: il ponte sulla Sp724, chiuso dopo l’alluvione del 16 e 17 aprile, potrà riaprire al traffico leggero solo verso la fine di settembre. I danni subiti sono stati ingenti: il cedimento della soglia di protezione delle fondazioni, lo scalzamento delle pile e la scomparsa della parte centrale hanno reso l’infrastruttura inagibile.
La Regione Piemonte ha appena annunciato un contributo di 2 milioni di euro, destinato anche agli interventi per riportare il ponte in condizioni di sicurezza, lavorando fianco a fianco con Protezione Civile, enti gestori e amministrazioni locali. Nel frattempo, la Città metropolitana di Torino ha messo in moto la macchina operativa: 100mila euro alla Sacertis per il monitoraggio continuo della struttura, incarichi a Citemme per le indagini geognostiche e a Sintecna per la progettazione dell’intervento di consolidamento, dal valore complessivo stimato in 1,25 milioni di euro.
«Abbiamo completato la pista in alveo, già usata per i sondaggi e che servirà anche a installare l’impianto di monitoraggio sotto l’impalcato - spiega il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo. Restano da fare la scarifica di parte delle pile e i rilievi aerofotogrammetrici con droni, in attesa del via libera di ENAC. - Per un ripristino definitivo della soglia dissestata serviranno almeno 2 milioni e 500mila euro».
Tempi stretti ma inevitabili, anche per via della pausa estiva dei cantieri. «Nel prendere atto delle tempistiche necessarie, l’Amministrazione comunale ringrazia la Città metropolitana e tutti i soggetti coinvolti – commenta il sindaco Roberto Ferrero –. Siamo consapevoli dei disagi per cittadini e attività, ma attendiamo con fiducia il ritorno a una parziale normalità».

