Mar, 22 Ott, 2024

Svolta green del Banco Alimentare. Inaugurato il nuovo impianto fotovoltaico. Situazione derrate sempre più difficile

Svolta green del Banco Alimentare. Inaugurato il nuovo impianto fotovoltaico. Situazione derrate sempre più difficile

E' stato inaugurato giovedì 3 ottobre,  nella sede del Banco Alimentare del Piemonte, a Moncalieri, il nuovo impianto fotovoltaico da 80 kW, che garantirà risparmio ecologico ed economico, ma pone anche  le basi per la costruzione di una comunità energetica locale per condividere energia verde con altre realtà del territorio, anche attraverso l’installazione di altri impianti fotovoltaici per un totale di 370 kW entro il 2025 e permetterà la generazione di oltre 200.000 kWh annui.

Contestualmente è stata anche aperta l’area, appena ristrutturata, dedicata al volontariato aziendale. Due importanti passi in avanti per contribuire a un futuro più sostenibile ed energeticamente efficiente, e per rinforzare la collaborazione tra profit e no profit nell’ottica del benessere sociale che dà alle aziende l’opportunità di coniugare la formazione dei propri dipendenti con attività di volontariato solidale.

«Il progetto green legato al fotovoltaico e quello per il volontariato aziendale - spiega il presidente Salvatore Collarino - fanno parte di un percorso più ampio, con cui Banco Alimentare del Piemonte si impegna a cercare nuovi modi per incrementare, attraverso la propria attività, i benefici sociali e ambientali, nell’ottica di un futuro che sia davvero sostenibile per tutti».

L'inaugurazione dell'impianto fotovoltaico è stata anche l’occasione per fare il punto riguardo agli approvvigionamenti di derrate alimentare nei magazzini del Banco:  nei primi 8 mesi del 2024 sono passati dalle 6.766 tonnellate del 2023 alle 4.179 tonnellate di quest’anno, con una diminuzione del 38%. Una situazione drammatica già denunciata a giugno, ma senza miglioramenti significativi, dovuta in particolare ai ritardi di approvvigionamento dei
prodotti AGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura),  scesi dalle 3.820 tonnellate dei primi 8 mesi del 2023 alle 1.492 tonnellate dello stesso periodo del 2024.

 «I numeri sono meno peggio rispetto ai primi 4 mesi dell’anno, ma nel frattempo abbiamo svuotato i nostri magazzini - denuncia Collarino - . A pagare il conto di questi ritardi che prescindono dalla nostra volontà e non sono risolvibili a livello locale, sono le persone in difficoltà, che stanno ricevendo buste della spesa molto più leggere. Continuiamo a distribuire poco più di 3 chili di alimenti per persona al mese, la metà rispetto ai 6 chili del 2023, solo perché stiamo
dando fondo ai nostri magazzini e abbiamo attivato tutti i canali di approvvigionamento alternativi. Ma, se va avanti così, la situazione non può che peggiorare. Ci aspetta un triste Natale».

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