Gio, 5 Dic, 2024

Accorsi e Dei, gli inascoltati dissidenti della maggioranza. Giulivi non cede al "ricatto" e li spedisce in minoranza

Accorsi e Dei, gli inascoltati dissidenti della maggioranza. Giulivi non cede al "ricatto" e li spedisce in minoranza

La giunta di Fabio Giulivi non si fa ricattare. Dopo le polemiche sollevate dai consiglieri Andrea AccorsiAndrea Dei della lista Civica Venaria Riparte che sostiene il sindaco, da martedì 15 ottobre sono passati all’opposizione come Gruppo Misto.

Durante l'ultimo Consiglio comunale, quello del 1 ottobre, in seconda convocazione (la prima era stata annullata per mancanza del numero legale), i due transfughi avevano presentato l'istanza di formare appunto un gruppo misto di maggioranza con tanto di richiesta di un assessorato per continuare a sostenere la maggioranza Giulivi.  Niente da fare. La proposta è stata rinviata ai mittenti e sonoramente bocciata dai gruppi consiliari che compongono la maggioranza, anche a costo di perdere due consiglieri e rimanere in 13.

Fabio GiuliviIl sindaco Fabio Giulivi

«Tutta la maggioranza ha ritenuto che le modalità, i toni e la tipologia di richieste dei due consiglieri fossero un pretesto per rompere e non un vero progetto di rafforzamento della coalizione. Quindi ne abbiamo preso atto augurando buon lavoro ai due consiglieri» sottolinea Giulivi  che non manda certo a dire quello che pensa «la decisione di non accettare la costituzione di un nuovo gruppo è stata presa all'unanimità dopo l'incontro con Dei e Accorsi. Inacettabili le loro condizioni per continuare a sostenere questa Amministrazione. La vita politica è fatta di scelte e chi non condivide più un progetto politico può dimettersi lasciando spazio ad altri o abbandonarlo come hanno fatto loro, scegliendo l'opposizione».

Anche perchè insiste Giulivi «il programma elettorale proposto ai cittadini lo stiamo attuando completamente, seppur nelle difficoltà congiunturali incontrate in questi anni. E questo i cittadini lo stanno apprezzando».

D’altronde è innegabile che Andrea Accorsi, già nel 2018,  aveva avuto un ruolo nel far commissariare il Comune e far cadere la maggioranza pentastellata guidata dall'allora sindaco, il compianto Roberto Falcone, che in una nota stampa congiunta con Dei spiega le sue motivazioni che vanno dallo scarso ascolto alle proposte dei consiglieri proprio della lista che fa capo a Giulivi, alle criticità evidenziate e mai prese in considerazione.

«Nella riunione di metà mandato - scrivono i due dissidenti - avevamo chiesto una rivisitazione delle deleghe assessorili e la nostra relazione sull'andamento dei lavori e gli obiettivi dell'esecutivo, il sindaco non si è neppure degnato di leggerla e tantomeno di prenderla in considerazione.  Occultata a tutti e nemmeno discussa con i consiglieri della sua lista».

Ma c'è di più e di peggio secondo Dei e Accorsi «in questi circa tre anni di mandato, Venaria Riparte non ha adeguatamente condiviso e coinvolto i sottoscritti, che spesso si sono trovati a dover approvare decisioni non preventivamente discusse».

Insomma a pigiare un bottone in Consiglio comunale senza neppure essere a conoscenza di scelte e decisioni non ci potevano proprio più stare. Di qui la decisione di formare un gruppo a sè, con un assessorato ancora a sostegno della maggioranza che però ha risposto picche. O meglio non ha proprio risposto alla loro comunicazione e sono quindi stati assegnati alla minoranza.

Il Gruppo Misto di maggioranza avrebbe avuto anche l'intento di aggregare i consiglieri che, pur essendo in maggioranza, sono stati emarginati e «che sempre più risultano scontenti, in quanto sindaco e giunta hanno creato un “cerchio magico”, all’interno del quale nessuno può interagire. Riteniamo svilente accettare il fatto che il ruolo dei consiglieri sia da questa Amministrazione volutamente limitato a pigiare un bottone in occasione delle votazioni delle delibere consiliari, azzerando qualunque spirito critico costruttivo e ostacolando qualsiasi intervento propositivo ed analitico».

Un riischio che la maggioranza Giulivi ha preferito non correre, visti i precedenti.
 


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