La sua protesta contro il vertice G7 dell'aprile scorso, in corso nella cornice della Reggia, si era concentrata sulla strada e sul muro del SuperCinema, a pochi metri da via Mensa, strada che conduce alla Residenza Sabauda. Un atto dimostrativo che aveva suscitato grande curiosità tra i passanti e il conseguente intervento delle forze dell'ordine insieme ad alcuni agenti della Digos di Torino.
Dopo quasi un anno, Claudio Borsello, mappanese di origine, residente a San Mauro, ambientalista di Ultima generazione, e autore del gesto, lunedì 3 marzo sarà processato dal Tribunale di Ivrea. Rischia una condanna da 1 a 6 mesi di reclusione e una multa da 300 a 1.000 per danneggiamento di un bene immobile. Pena che potrebbe essere raddoppiata perchè il reato si è consumato in previsione di un incontro internazionale.
Come previsto in questi casi dalla legge, nel pomeriggio di ieri 26 febbraio, Borsello ha ripulito il palo della luce su cui ancora si intravedeva la scritta "No G7" di proprietà dell'Enel e spiega, mentre è intento a pulire indossando un gilet catrifrangente con la scritta "imputato" «non era stato possibile farlo prima a causa del procedimento penale in corso. Ho utilizzato un solvente ed uno straccio che non danneggiasse il palo e non ne compromettesse l’integrità nel tempo. Non era una protesta contro il Comune di Venaria e nemmeno contro il proprietario del SuperCinema, ma contro le decisioni che stavano prendendo le sette grandi nazioni, a porte chiuse all’interno della Reggia».
Borsello, accompagnato da due attivisti di Ultima Generazione ha anche preso contatti con il proprietario del Supercinema, per definire la quota di spese per la pulizia della facciata che intende versare anche a titolo di risarcimento dei danni morali.
«Per ripristinare il muro verseremo una quota decisa con gli avvocati ma per farlo vorremmo realizzarlo con una raccolta fondi. Nelle sale dei cinema di tutta Italia sta uscendo il documentario "Come se non ci fosse un domani", diretto da Riccardo Cremona e Matteo Keffer e prodotto da Ottavia Virzì e Paolo Virzì, che parla degli attivisti e attiviste e delle azioni del gruppo Ultima Generazione. Il nostro auspicio, come abbiamo proposto al SuperCinema, sarebbe quello di vederlo proiettato anche in questa sala e noi ci impegneremo a portare pubblico e a pubblicizzare l'iniziativa» conclude.