«L'antifascismo è un sentimento e bisogna far vivere l'insegnamento quale patrimonio collettivo perché ancora oggi viviamo le disuguaglianze». Sono le parole di Adelmo Cervi, figlio di Aldo Cervi, terzogenito dei sette fratelli fucilati per rappresaglia dai fascisti al poligono di tiro di Reggio Emilia il 28 dicembre 1943, quando lui aveva appena 4 mesi, che martedì 12 novembre sarà ospite a Venaria nelle scuole medie cittadine e la sera, alle 21 nella sede Anpi per incontrare la cittadinanza e portare la sua testimonianza attraverso le pagine del suo libro “I miei sette padri. Storia di una grande famiglia antifascista raccontata da un figlio”.
Il libro che descrive le lotte politiche, gli ideali trasmessi di padre in figlio e il desiderio di giustizia sociale, ripercorre i tristi eventi che hanno avuto come protagonisti suo padre e gli zii, tra i primi a cercare di contrastare il regime fascista unendosi alla Resistenza e pagando con la propria vita quell’atto di coraggio.
La casa dei Cervi, in quel gelido inverno del '43 mentre la Repubblica di Salò reclutava militari per il suo esercito posticcio per un ultima disperata difesa, era un vero e proprio avanposto della Resistenza dove cresceva e si alimentava l’antifascismo non ideologico, ma azione concreta.
La figura di suo nonno Alcide entusiasmò anche Italo Calvino che nel 1953, in occasione del primo decennale della fucilazione dei sette fratelli Cervi pubblicò due articoli sul periodico partigiano “Patria indipendente” e sul quotidiano comunista “l’Unità”, fondamentali nella costruzione della loro memoria. A questi si aggiungeranno i contributi di scrittori e poeti, come Piero Calamandrei, Salvatore Quasimodo e Rafael Alberti.
L’evento rientra nell’ambito delle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario della Resistenza ed è organizzata dalle Anpi di Venaria Reale, Caselle- Mappano e dalla sezione V riunita di Torino. A partire dalle 19 la serata comincerà con la pastasciutta antifascista (offerta libera a partire da 10 euro) proprio come quella che il 25 luglio 1943 i fratelli Cervi offrirono a tutto il loro paese, Campegine, per festeggiare la caduta del fascismo. Ma la libertà e la pace, come dimostra la storia, erano ancora lontane. Prenotazione: 333 4837826 - 340 7752560.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.
Foto di Marco Vaccari