Uno dei tanti beni confiscato alle mafie, è stato restituito, ieri, venerdì 4 ottobre, alla comunità e ne diventa parte attiva. E' un locale (ex bar) nel cuore di Altessano, in piazza Cavour. Era stato sequestrato dall'autorità giudiziaria ed era nell'elenco dell’ANBSC (Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità), ora grazie all'acquisizione al patrimonio comunale e alla sua riqualificazione è diventato il nuovo Centro Comunale di Servizi per il Lavoro.
Il progetto di riqualificazione realizzato dall’Amministrazione è stato finanziato dalla Regione con 103 mila euro, nell’ambito del progetto "Ri-Attiva", in collaborazione con il Patto Territoriale Zona Ovest. L’operazione è di alto valore simbolico in un quartiere popolare dove ancora molte persone hanno difficoltà a trovare lavoro: lo spazio sottratto alle attività criminali è diventato un presidio di legalità, poichè il lavoro è lo strumento più potente per dare dignità alle persone e strapparle all’illegalità.
«Un investimento importante per Venaria che segna la presenza tangibile dello Stato e offre una prospettiva concreta di futuro a tutta la comunità. Questo nuovo Centro non sarà solo un edificio in cui le idee prendono forma e i sogni possono diventare realtà, sarà in grado di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, promuovendo l’occupazione e sostenendo il progresso economico del territorio. Sarà un simbolo di speranza e di promozione del senso civico che rinforzerà il senso di appartenenza e di fiducia nello Stato. Uno stato che lotta e vince contro la criminalità» ha dichiarato il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo al taglio del nastro.
Tra i presenti l’assessore regionale all’Usura e Beni Confiscati, Maurizio Marrone, la sottosegretaria alla Presidenza della Regione, Claudia Porchietto, l’assessore ai Rapporti con il Consiglio regionale, Gian Luca Vignale e la consigliera regionale Paola Antonetto. Per il Comune, il sindaco Fabio Giulivi, l’assessora al Lavoro Monica Federico e alle Politiche Sociali Luigi Tinozzi, il presidente del Patto Territoriale, Umberto D'Ottavio e e i rappresentanti di Libera, Maria Josè Fava e Andrea Zummo.
Il Centro inaugurato ieri è stato realizzato per offrire sostegno a disoccupati o inoccupati alla ricerca di un’attività lavorativa iscritti al Centro dell’impiego, e, supportato da personale specializzato, sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 13 e dalle 14,30 alle 17,30 (giovedì chiuso). Obiettivi: orientare le persone nella costruzione di un piano d’azione per la ricerca del lavoro; progettare e realizzare percorsi di reinserimento sulla base del profilo professionale e delle caratteristiche personali, anche attraverso l’inserimento in tirocinio presso aziende e la partecipazione a brevi moduli formativi; attività di Job club o altri progetti attivati dal Comune di Venaria.
La nuova vocazione del locale è un tassello che si inserisce nel percorso avviato nel 2021 dall’Amministrazione Giulivi per il recupero di immobili confiscati e restituiti alla città. Ben 4, infatti, hanno ripreso una nuova vita in città: un immobile è diventato centro anti violenza gestito dalla cooperativa Emma Onlus e due appartamenti sono stati assegnati a persone con difficoltà economiche e disabilità. Ma questo importante risultato trova radici anche nel percorso avviato dalla ex Commissione antimafia comunale di cui era presidente la consigliera Barbara Virga, che è riuscita a portare a termine l’acquisizione di questi beni, nonostante lo scioglimento anticipato dell'allora Consiglio comunale e le sue conseguenti dimissioni.
In Piemonte sono 500 i beni confiscati alla criminalità organizzata. Secondo il report di Libera «da una parte il numero di beni confiscati testimoniano il forte radicamento delle mafie sul territorio causato da troppe sottovalutazioni C'è bisogno di politiche e azioni che aumentino formazione, cultura, scelte etiche e sociali, che arrivino prima delle sentenze dei tribunali. Dall’altra dimostrano la forza dell’antimafia che crea diritti e dignità per tutte e tutti, come in questo caso a Venaria con un centro per persone in cerca di lavoro. Il riutilizzo di un bene confiscato è sempre una vittoria dello Stato sulle mafie, possibile solo grazie ad un lavoro sinergico che parte dalle forze dell’ordine finisce nelle realtà del sociale e nella cittadinanza che li vive quotidianamente» ha commentato Maria Josè Fava, referente regionale dell’Associazione Libera, che ha chiesto di intitolare, in un prossimo futuro, questo spazio ad una vittima di mafia.
«È un giorno importante per tutta la nostra comunità. D’ora in poi la Città, e nello specifico il quartiere di Altessano, ha a disposizione un nuovo spazio - ha aggiunto il sindaco Fabio Giulivi - Un Centro per il Lavoro che sorge in un locale che in passato era un bar appartenuto alle organizzazioni criminali e che oggi, grazie alle progettualità messe in campo dalla Regione Piemonte, dal Comune e dal Patto Territoriale Zona Ovest, genererà servizi per la collettività e un supporto concreto per chi è alla quotidiana ricerca di un posto di lavoro. La lotta ad ogni forma di mafia è e deve essere una priorità costante per ogni Amministrazione comunale. E Venaria, da tempo, porta avanti azioni concrete, come l’aver dedicato a Bruno Caccia il giardino di via Amati, nel quartiere Rigola, oltre a celebrare ogni anno la Giornata in ricordo delle Vittime di Mafia».