Dietro al ricorso di sostanze teratogene può celarsi una difficoltà a gestire le proprie emozioni
Dopo aver parlato di contraccezione e fecondazione, in questo numero voglio parlarvi di gravidanza e dei rischi associati al consumo di fumo e alcol per il feto e per la mamma.
La gravidanza comporta un totale cambiamento nello stile di vita: alimentarsi in modo sano, riposare di più, fare esercizio fisico idoneo al proprio stato; debellare (per le interessate) il vizio del fumo e tenersi lontano da sostanze alcoliche.
Durante la gestazione, tutto ciò che si beve, si mangia e si inala, tramite la placenta viene assorbito dal feto, motivo per cui prendersi cura di sé, vuol dire prendersi cura del piccolo che si porta in grembo. A chi invece pianifica la gravidanza, è caldamente consigliato di adottare un idoneo stile di vita parallelamente ai tentativi procreativi.
La nicotina è un vasocostrittore, ovvero restringe i vasi sanguigni, e quindi limita l'afflusso del sangue alla placenta, riducendo così il rifornimento alimentare per il feto. È stato visto che i bambini nati da donne fumatrici spesso nascono prematuri, sottopeso, e hanno maggiori probabilità di sviluppare problemi di comportamento e di apprendimento.
I rischi non sono minori per le mamme che possono andare in contro a sanguinamento vaginale, distacco della placenta, gravidanza extra uterina.
Per quanto riguarda il consumo di alcol, anche quello occasionale, chiamato “consumo sociale”, si è visto avere effetti dannosi.
Alla nascita, i bambini esposti ad alcol in gravidanza, hanno spesso problemi respiratori , un battito cardiaco meno regolare e, crescendo, uno sviluppo cognitivo e motorio rallentato, con il rischio di aborto spontaneo per la mamma.
Ma se rischi associati a fumo ed alcol sono noti a tutti, perché una donna in dolce attesa non modifica le sue abitudini e, sopratutto, chi sono queste donne?
Da un importante studio condotto dall'Università di Seattle, condotto su un campione di 500 donne in stato interessante, intervistate nella fase centrale della gravidanza al fine di indagare il consumo di alcol, è emerso che l'1% delle intervistate aveva gravi problemi di alcolismo, mentre l'80% ha dichiarato di farne un uso saltuario, problema che spesso invece è costituito dall'assunzione di nicotina o droghe.
Lungi dal fare un discorso moralistico sul vizio del fumo o sul consumo di alcol, non si può non riconoscere che dietro al ricorso di sostanze teratogene si celi una difficoltà a gestire le proprie emozioni. Che sia ansia, paura, solitudine, insoddisfazione: la sostanza funge da palliativo. Peccato sia momentaneo e pericoloso!
La gravidanza è un momento molto delicato per la donna, godere di solide figure di riferimento, averla pianificata e intesa come il progetto di vita di una coppia collaudata, permette di vivere la gestazione e il post partum con maggiore serenità.
Molte donne invece si ritrovano ancora più sole e in difficoltà e, forse, sigarette e alcol sono tutto ciò che rimane e che possa dare un po' di sollievo.
A tutte le donne, a tutte le coppie, invito a farsi accompagnare da varie figure di riferimento: medico di base, ginecologo, ostetrica, psicoterapeuta che sapranno indicare e indirizzare il proprio sostegno nel modo più idoneo.
Credits: www.gravidanzaOnLine.it