Negli ultimi vent’anni l’ipertensione – la cosiddetta “pressione alta” – è diventata sempre più frequente non solo tra gli adulti, ma anche tra bambini e adolescenti. Un’importante analisi appena pubblicata su The Lancet Child & Adolescent Health ha mostrato che, tra il 2000 e il 2020, il numero di giovani con pressione elevata è quasi raddoppiato. Tradotto in numeri, significa che oggi nel mondo si stima che oltre 100 milioni di bambini e ragazzi abbiano valori pressori al di sopra della norma.
L’ipertensione in giovane età non è un semplice “disturbo passeggero”, ma un fattore che può influenzare la salute cardiovascolare per tutta la vita.
Il legame tra obesità infantile e ipertensione
La crescita dell’ipertensione nei giovani va di pari passo con l’aumento dell’obesità infantile. Alimentazione ricca di sale e cibi ultra-processati, sedentarietà, scarso movimento quotidiano e aumento del tempo trascorso davanti agli schermi sono alcuni dei principali responsabili.
Lo studio pubblicato su The Lancet ha evidenziato che quasi 1 ragazzo su 5 con obesità presenta valori pressori elevati. È un dato che non possiamo sottovalutare.
Spesso si tende a pensare che la pressione alta sia un problema “da adulti”. In realtà, quando compare in età pediatrica può danneggiare il cuore, con rischio di ispessimento delle pareti cardiache e coinvolgere i reni, che sono tra gli organi più sensibili all’ipertensione.
In altre parole: prima compare, più a lungo può fare danni.
Ipertensione senza sintomi e ipertensione mascherata
Non tutti i bambini con ipertensione mostrano sintomi evidenti. Anzi, la maggior parte di loro sta bene, continua a giocare e fare le proprie attività senza accorgersi di nulla.
In più, una parte dei ragazzi presenta la cosiddetta ipertensione mascherata: in ambulatorio i valori appaiono normali, ma a casa o durante la vita quotidiana la pressione risulta costantemente alta. Per questo, in caso di dubbi, la misurazione domiciliare o il monitoraggio delle 24 ore può fare la differenza.
Importanza dello screening e della misurazione della pressione
La buona notizia è che l’ipertensione giovanile può essere diagnosticata facilmente con una misurazione accurata della pressione, un gesto semplice e senza alcun rischio.
Le principali società scientifiche internazionali raccomandano di misurare la pressione a tutti i bambini e ragazzi durante le visite di controllo, a partire dai 3 anni e controllarla più spesso nei giovani con sovrappeso, obesità o altri fattori di rischio (diabete, malattie renali, familiarità importante).
Uno screening regolare permette di individuare i casi precoci e intervenire subito, evitando che la pressione rimanga elevata per anni senza essere intercettata.
Prevenzione: le abitudini quotidiane che fanno la differenza
La prevenzione parte da piccoli gesti quotidiani:
- favorire un’alimentazione equilibrata, con meno sale e meno cibi industriali;
- promuovere almeno un’ora al giorno di attività fisica o circa 7000 passi al giorno;
- ridurre il tempo davanti a telefoni, tablet e computer;
- incoraggiare sonno adeguato e ritmi di vita regolari.
Per molte famiglie, cambiare abitudini non è semplice. Il ruolo del medico di famiglia, della scuola e delle istituzioni è proprio quello di sostenere questi percorsi e rendere più facile fare scelte sane.
Conoscere e prevenire l’ipertensione nei giovani: una priorità
L’aumento dell’ipertensione tra bambini e adolescenti non è un dato da specialisti: è un tema che riguarda tutte le famiglie. Individuare presto la pressione alta significa proteggere la salute futura dei nostri figli.
Misuriamo la pressione, almeno una volta l’anno.
È un gesto rapido, ma può fare una grande differenza nel lungo periodo.

