E' importante monitorare che la tiroide stia lavorando al meglio per la salute della mamma e del feto
I valori di riferimento per iniziare un trattamento farmacologico dell’ipotiroidismo sono diversi nelle donne in gravidanza rispetto alla popolazione generale.
In gravidanza il valore del TSH (ormone tireostimolante) deve mantenersi inferiore a 2,5 uU/ml nel primo trimestre e inferiore a 3 uU/ml in seguito. Mantenendo sotto controllo tali valori, la gravidanza di una donna ipotiroidea non è differente da quella di una donna senza problemi di tiroide in atto.
Se la donna è un soggetto ipotiroideo già in terapia sostitutiva è necessario pertanto un aumento del dosaggio di levotiroxina, da effettuare il prima possibile per ridurre il rischio di aborto, di parto pre-termine e di diabete gestazionale.
Gli esami di laboratorio vanno eseguiti ogni 1-2 mesi e comunque un mese dopo ogni modifica del dosaggio. Un dosaggio corretto è indispensabile per la salute fetale e può condizionare la futura performance intellettuale del nascituro.
Dopo il parto, si può tornare alla posologia che si assumeva prima della gravidanza con un controllo degli esami dopo 4-6 settimane.
Le donne che manifestano un ipotiroidismo subclinico in gravidanza presentano un aumentato rischio di ipotiroidismo clinico dopo la gravidanza pertanto è utile che periodicamente effettuino un controllo dei valori tiroidei, su indicazione del proprio medico di famiglia.