L'uso indiscriminato di questi farmaci ha portato a forme di resistenza che li rendono inefficaci
L’Italia è uno dei paesi al mondo con il maggior consumo di antibiotici e quello con il maggior numero di morti da batteri resistenti agli antibiotici (oltre 10.000 ogni anno), con un andamento in costante crescita.
È urgente cambiare strada con una assunzione di responsabilità da parte di ciascuno di noi, ricorrendo agli antibiotici solo quando realmente necessario e solo dopo prescrizione medica.
Gli antibiotici stanno perdendo la loro efficacia di fronte a batteri sempre più resistenti alla loro azione. La causa è un utilizzo eccessivo e spesso non appropriato di questi farmaci, che mette a rischio la salute nostra e dei nostri figli. A causa della diffusione di batteri resistenti agli antibiotici, pazienti affetti da malattie anche blande, diventano incurabili.
Come regola, non vanno utilizzati gli antibiotici in questi casi:
- per le comuni infezioni respiratorie, che sono prevalentemente virali (raffreddore, tosse, rinosinusiti, sindromi influenzali)
- in caso di batteri nelle urine senza sintomi (eccetto che in gravidanza dove anche le forme asintomatiche vanno trattate con un antibiotico)
- per la profilassi in caso di estrazioni dentarie
- per la profilassi peri-operatoria prima dei 60 minuti precedenti all’intervento e oltre le 24 ore dopo l’intervento.
- assumere gli antibiotici SOlO dietro prescrizione medica, MAl in autonoma
- attenersi ai tempi e alle dosi indicate dal medico
- di fronte ad una comune infezione respiratoria non è necessaria l’assunzione di un antibiotico, almeno fino alla visita medica che ne valuterà le indicazioni.
Non tenete antibiotici in casa “di scorta”: spesso vengono conservati male a temperature non idonee rendendoli inefficaci e dannosi.