Mer, 26 Nov, 2025

Scorporo Sant’Anna da Città della Salute, Ravinale e Cera (AVS): “La Regione va alla cieca"

Scorporo Sant’Anna da Città della Salute, Ravinale e Cera (AVS): “La Regione va alla cieca"

Continua a far discutere lo scorporo dell’Ospedale Sant’Anna dalla Città della Salute di Torino e il suo accorpamento al Regina Margherita. Dopo l’approvazione della delibera regionale, arrivano le critiche da Alice Ravinale e Valentina Cera di AVS, che accusano la Regione Piemonte di procedere «alla cieca, senza un vero piano».

«La delibera è un non-sense amministrativo – denunciano Ravinale e Cera –. L’assessore Riboldi riconosce l’importanza della centralizzazione dei servizi, ma poi approva uno scorporo che la contraddice. Inoltre rinvia a un successivo atto i criteri di gestione, cioè ciò che serve per attuare concretamente la riforma. È l’ennesima decisione presa senza visione».

Costi milionari e nessuna copertura finanziaria 

Il gruppo AVS sottolinea come la delibera sia stata approvata senza alcuna copertura economica.
«Lo scorporo del Sant’Anna e la creazione di un nuovo polo con il Regina Margherita costeranno decine di milioni di euro – spiegano le consigliere –. Solo per le nuove assunzioni amministrative, come i 250 addetti necessari al Regina Margherita, serviranno risorse che la Regione oggi non ha. Con i bilanci della Città della Salute già in difficoltà, questo piano è semplicemente insostenibile».

Secondo Ravinale e Cera, la mancanza di fondi e di un piano organizzativo rischia di creare una duplicazione di strutture e costi, compromettendo l’efficienza della sanità piemontese.

“La salute delle donne ridotta alla maternità”

Altro punto critico è l’assenza di riferimenti alla medicina di genere nella delibera regionale.
«Nonostante le dichiarazioni dell’assessore – spiega Ravinalela medicina di genere resta una sconosciuta per questa Giunta. Togliere il Sant’Anna dalla Città della Salute significa frammentare i percorsi di cura delle donne. Accorparlo al Regina Margherita vuol dire spostare l’attenzione sulla salute della madre e del neonato, trascurando quella della donna nel suo complesso».

Ravinale sottolinea che il Sant’Anna, all’interno della Città della Salute, rappresenta «un punto di riferimento per la salute femminile a 360 gradi. Separarlo – afferma – significa fare un passo indietro di decenni nella concezione della medicina pubblica».

“Una decisione politica senza visione”

Secondo AVS, l’operazione non risponde a criteri di efficienza né a una visione moderna della sanità.
«La Regione – concludono Ravinale e Cera – sta procedendo senza progetto, senza risorse e senza valutare le conseguenze. Il rischio è smantellare un sistema che oggi funziona e che rappresenta un’eccellenza nazionale».

La Regione Piemonte, dal canto suo, non ha ancora fornito ulteriori dettagli sui tempi e sulle modalità operative dello scorporo, rinviando a un futuro atto attuativo. Intanto, le polemiche crescono e il dibattito sulla riorganizzazione della sanità torinese è destinato a proseguire.

Image

Torino e area metropolitana

Non Solo Contro

Il giornale è a cura dell'Associazione Culturale onlus NonSoloContro.
Registrazione n. 2949 del 31/01/2019 rilasciata dal Tribunale di Torino
Direttore responsabile: Nadia Bergamini

Per la pubblicità

ABC Marketing e Comunicazione 
P.I. 124160015

abc.marketing.comunicazione@gmail.com

 Tel.: 3935542895 - 3667072703