Si chiama Daratumumab, l'anticorpo monoclonale per curare la Nefrite lupica
Recentemente, la prestigiosa rivista Nature Medicine, ha pubblicato l'articolo “Daratumumab monotherapy for refractory lupus nephritis”, che si è posizionato nella “top five” dei migliori articoli scientifici pubblicati nello stesso periodo in tutte le riviste a livello mondiale.
Si tratta dello studio condotto dal gruppo del professor Dario Roccatello dell’Università di Torino e del Reparto di Nefrologia-CMID dell'ASL Città di Torino. I ricercatori torinesi hanno ottenuto risultati rilevanti utilizzando un nuovo anticorpo monoclonale (Daratumumab) nel trattamento di un sottogruppo ad altissimo rischio clinico di pazienti con Nefrite lupica resistente sia ai trattamenti convenzionali che a quelli di terza/quarta linea.
La Nefrite lupica è una grave complicanza del Lupus Eritematoso Sistemico, una malattia multi-organica del tessuto connettivo che colpisce più frequentemente donne di giovane età.
Il 10 ottobre scorso, i risultati dello studio sono stati presentati in anteprima all'Accademia di Medicina di Torino dai componenti il gruppo di ricerca coordinato da Roccatello e da Savino Sciascia.
«Questo studio ha prodotto eccellenti e innovativi risultati nell’approccio terapeutico ad una patologia cronica assai invalidante - commenta il presidente dell'Accademia di Medicina, Giancarlo Isaia -. L’importante riconoscimento ottenuto a livello internazionale ha confermato l’eccellenza dei ricercatori torinesi ed anche il ruolo dell’Accademia di Medicina di Torino nella promozione e nella diffusione della ricerca scientifica».