La patria delle "Idi di maggio", una full immersion nella storia
Superando Favria in direzione Salassa, si attraversa Oglianico, percorrendo una strada sulla quale si affacciano case, qualche negozio, una rinomata pasticceria. Ma se, prima di uscire dal centro abitato, si prende una via interna sulla destra, si arriva in quello che è il cuore del paese. Un cuore e un gioiello nello stesso tempo. Il ricetto. Un ricetto rimasto praticamente inalterato, nel corso dei secoli, dal punto di vista urbanistico, ma profondamente cambiato sotto l’aspetto edilizio, dal momento che la varie parti sono state trasformate in abitazioni, cui si accede da un unico ingresso rappresentato ad una torre - porta.
Esteso su una superficie di circa 4.900 metri quadrati, conta al suo interno 62 unità abitative, suddivise in otto isole: due rettangolari, poste al centro, e sei esterne, parallele alle mura e affacciate sulle strade interne.
E Oglianico quel suo cuore, quel suo gioiello, lo sa valorizzare: proprio in questo piccolo paese del Canavese nel 1980 sono nate le “Idi di maggio”, all’inizio come una sorta di carnevale fuori ordinanza e, dopo alcuni anni, diventate una rievocazione e un appuntamento storico di prima grandezza, con dibattiti, conferenza, mostre, cortei alla presenza di numerosi gruppi storici, tornei, concorsi fotografici ma anche musiche, danze e cene (compreso il concorso di cucina medievale “Messer Chef”) che si richiamano al XIV - XV secolo. Una vera e proprio full immersion nella storia, alla quale si può accedere rigorosamente in costume medievale (a chi ne è sprovvisto viene fornito dagli organizzatori, almeno fino ad esaurimento scorte).