Quando il treno storico lascia Torino Porta Nuova, alle 8.55 del mattino, la città sta ancora scrollandosi di dosso l’aria fresca dell’alba. Le vetture centoporte, con i loro interni di legno e il profumo di tempi lontani, accolgono i viaggiatori come un abbraccio d’altri tempi. Non serve molto per capire che questo non sarà un viaggio qualunque: è un salto indietro nel Novecento, un percorso lento, quasi meditativo, che invita a guardare fuori dal finestrino con occhi nuovi.
Il convoglio avanza piano, lasciandosi alle spalle il traffico cittadino e imboccando la strada ferrata che porta verso le colline di Langhe, Roero e Monferrato. È novembre, e l’autunno veste il Piemonte con la sua tavolozza più calda: gialli intensi, rossi profondi, marroni che sembrano pennellate di un pittore innamorato del paesaggio.
Mentre il treno attraversa i vigneti, i passeggeri restano in silenzio, rapiti da quel panorama che scorre come un film delicato e malinconico. I campanili dei borghi appaiono e scompaiono tra le colline, piccoli custodi di una storia agricola e umana che non ha mai smesso di respirare.
La prima tappa emozionante è Alba, capitale del Tartufo Bianco. Qui il convoglio rallenta, quasi con rispetto, prima di fermarsi. Le porte si aprono e i viaggiatori scendono, accolti da profumi che ricordano mercati antichi e cucine di famiglia. Le vie del centro storico sono un intreccio di botteghe, cioccolaterie, enoteche e insegne che raccontano tradizioni mai dimenticate. C’è chi assaggia un bicchiere di Barbaresco, chi si perde tra gli scaffali di un negozio di prodotti locali, chi si avventura alla ricerca del miglior tajarin della città.
Ma il viaggio non finisce qui. Risaliti a bordo, il treno riprende la sua corsa verso Nizza Monferrato, attraversando Canelli e la sua terra di spumanti. Le colline diventano più morbide, la luce più dorata. Si arriva alle 11, con il cuore già pieno di immagini e sapori.
A Nizza il tempo sembra scorrere più lentamente: un borgo elegante, fatto di piazze tranquille e palazzi che raccontano la grande tradizione vitivinicola del Monferrato. È il luogo perfetto per pranzare, per concedersi una passeggiata tra i portici, per lasciarsi cullare dalla sensazione di essere in un’Italia autentica, dove le giornate hanno ancora il ritmo del sole e delle stagioni.
Il ritorno è previsto alle 18, quando il cielo comincia a tingersi di arancio e il treno storico appare come una lunga ombra gentile pronta a riportare tutti a Torino. Le luci delle vetture si accendono e, mentre il convoglio scivola nella sera, ogni passeggero porta con sé una piccola nostalgia. Non solo per il viaggio, ma per quel modo di viaggiare: lento, consapevole, profondamente umano.
Chi scende a Porta Nuova alle 20.20 ha la sensazione di aver vissuto un’esperienza rara, fatta di paesaggi, profumi e memorie. E forse di aver ritrovato, in quel ritmo gentile delle rotaie, un tempo più vero.
Viaggio nel tempo domenica 23 novembre e domenica 7 dicembre
Sarà possibile vivere questa meravigiosa esperienza domenica 23 novembre con replica il 7 dicembre.
I biglietti sono acquistabili su tutti i canali di Trenitalia, sull’app o sul sito www.fstrenituristici.it, costano 29,90 euro (ridotto a 14,95 euro per i ragazzi dai 4 ai 12 anni, mentre i bambini sotto i 4 anni viaggiano gratis).

