Alla ormai vigilia del referendum, si accende la polemica politica, ma non sul fatto se votare "sì" o "no", ma se esercitare il diritto-dovere di voto. Al centro del dibattito che si è innescato in questi giorni che precedono la consultazione referendaria, due video diffusi dall’Amministrazione Gambinoattraverso i canali ufficiali, con l’obiettivo – si legge – di «invitare la cittadinanza a esercitare un diritto fondamentale: quello al voto».
Il messaggio, secondo la capogruppo di maggioranza Roberta Di Siena, ha un chiaro intento civico e non politico: «Un richiamo alla partecipazione democratica, un gesto di responsabilità istituzionale che rivendichiamo con convinzione» dichiara in una nota. Tuttavia, a sorpresa, non è mancata una contestazione: il gruppo consiliare di opposizione Uniti per Cambiare Borgaro ha chiesto chiarimenti sull’uso della pagina istituzionale in periodo elettorale.
Una richiesta che ha suscitato reazioni immediate. «Ci saremmo aspettati forse un simile atteggiamento da Fratelli d’Italia, ma non da chi si presenta come civico e progressista. È lecito chiedersi quale sia davvero la posizione politica di Uniti per Cambiare: difendono la partecipazione o preferiscono boicottarla?» scrive Di Siena, che poi accusa apertamente il gruppo avversario di voler «delegittimare un messaggio di puro senso civico».
La capogruppo affonda poi il colpo, sottolineando il sostegno ricevuto da esponenti del centrosinistra da parte della lista civica, a suo dire in contraddizione con le critiche ricevute: «Proprio i partiti di riferimento nazionale dei loro simpatizzanti stanno invitando con forza a votare. Fa riflettere che a livello locale si muovano in direzione opposta».
Ma Uniti per Cambiare non ci sta e risponde con fermezza, respingendo ogni accusa. «Non è un attacco politico, ma una semplice richiesta di chiarimento su un tema delicato come l’utilizzo degli strumenti istituzionali durante la campagna referendaria» spiegano in un comunicato. «Il rispetto delle regole non è un ostacolo alla democrazia, è il suo fondamento».
Il gruppo di opposizione ribadisce inoltre di aver sempre promosso la partecipazione, ricordando di aver pubblicato lo scorso 12 maggio un post chiaro sui propri canali social: «Andare a votare è un diritto, ma anche una responsabilità. Non è questione di schierarsi, ma di esserci».
Nel finale Uniti per Cambiare rilancia, lamentando il mancato riscontro a interrogazioni inviate alla maggioranza da diversi mesi. «Piuttosto che creare polemiche inutili, ci piacerebbe ricevere risposte su questioni reali che interessano i cittadini, come sicurezza, manutenzione e verde pubblico».

