Era stato trasferito in Italia con un volo di Stato dabato scorso e poi ricoverato al Giovanni Bosco vicino alla moglie e alla figlia Paola
Luciano Tomio non ce l'ha fatta.
Il pensionato di Caselle vittima di un'emorragia cerebrale a Gerusalemme, mentre era in pellegrinaggio con un gruppo di Nichelino, guidato dall'attuale parroco di Leini e Mappano, don Riccardo Robella, trasportato in Italia solo sabato scorso con un volo di Stato, è morto oggi, sabato 4 novembre nel reparto di Terapia intensiva dell'ospedale San Giovanni Bosco di Torino dove era stato ricoverato subito dopo l'atterraggio a Caselle.
«E' spirato avvolto dall'abbraccio dei suoi cari» racconta la figlia Paola, che si è battuta per riportare il padre in Italia grazie anche all'interessamento del sindaco Giuseppe Marsaglia.
Da noi sentita telefonicamente nei giorni successivi al trasferimento in Italia, Paola, ci aveva detto che le speranze di salvargli la vita erano davvero poche, ma non averlo a migliaia di chilometri di distanza per lei e sua madre era almeno un conforto.
Luciano Tomio, 87 anni, era partito a metà settembre, per questo viaggio spirituale «stava bene. certo per l'età aveva i suoi acciacchi - spiega Paola - ma nulla che lasciasse presagire un malore così grave» quando proprio il giorno dell'attacco di Hamas si è verificato il malore ed è stato ricoverato all'ospedale di Gerusalemme, Shaare Zedek dove è stato sottoposto ad un delicato intervento neuroradiologico e sabato scorso viste le sue gravi condizioni e l'impossibilità di trasferimento in Italia con un volo civile, era stata attivata la Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha inviato all'aeroporto di Tel Avivl un’équipe medico-infermieristica che insieme all’équipe sanitaria dell’Aeronautica Militare si è subito presi cura di Tomio trasportato a Caselle con un volo di Stato e poi trasferito al Giovanni Bosco dove è spirato questa mattina.
A Paola e a tutta la sua famiglia vanno le più sentite condoglianze della Redazione di NonSoloContro
