Chi arriva a Caselle non sa che quel grande edificio, situato sulla centralissma piazza Boschiassi, un tempo è stato un castello con una lunga storia. Forse non lo sanno neppure i tutti cittadini che negli anni si sono trasferiti nella città dell'aeroporto. Ma tutti o quasi sanno che in quello stesso luogo vi ha sede la scuola materna "La Famiglia" che nei secoli ha visto passare e crescere generazioni di bambini.
Ebbene quel luogo simbolo, il castello Savoia-Carignano, sta vivendo una nuova stagione di rinascita. Ieri, martedì 29 aprile, nel cortile interno dell'edificio, sede storica appunto dell’Ente Morale Scuola Materna "La Famiglia" ETS, si è tenuta la presentazione ufficiale del primo lotto di lavori di restauro della facciata aulica dell’edificio, avviati già nel marzo. Il presidente dell’Ente, Marco Martilla, ha sottolineato come l’intervento rappresenti un dono alla comunità: «Vogliamo dare qualcosa di nuovo a Caselle, restituendo alla città un castello antico con una facciata di straordinaria importanza storica ed estetica».
Accanto a lui, i consiglieri Alessandro Spandre e Stefano Lionello e la responsabile della scuola, che ha raccontato con entusiasmo la realtà educativa dell'istituto, basata su principi cristiani, accoglienza, bilinguismo precoce, laboratori gratuiti di creatività, yoga, ortodidattica e l’ambiziosa volontà di crescere anche attraverso progetti innovativi come robotica e tecnologie digitali: «La nostra scuola è una piccola, preziosa comunità dove ogni bambino è accolto nella sua unicità».
Un patrimonio unico da salvare
Il progetto di restauro, sotto la direzione dell'architetto casellese, Giancarlo Colombatto, si concentra, in questa prima fase, sulla messa in sicurezza e il consolidamento della facciata aulica, una straordinaria testimonianza artistica e architettonica del tardo Rinascimento. Il primo lotto di lavori, per un valore complessivo di circa 85mila euro, è reso possibile grazie ad un contributo di 55mila euro della Compagnia di San Paolo, della Fondazione CRT e con il supporto della Soprintendenza ai Beni Architettonici, ma per completarlo serve l'aiuto di tutti. E per questo è già in corso una raccolta fondi per restituire alla città un gioiello storico e architettonico.
Colombatto ha, infatti, spiegato: «Questa facciata, realizzata nella seconda metà del Cinquecento, è una rarità nel panorama architettonico del torinese, dove abbondano castelli medievali e palazzi barocchi, ma mancano esempi rinascimentali di questo valore. Nonostante il tempo e l'usura, sotto gli strati superficiali emergono ancora tracce del ricco apparato decorativo originale, che potrà essere in gran parte recuperato».
Un intervento delicato e fondamentale
Il professor Maurizio Ottaviano, responsabile delle operazioni di restauro, ha illustrato i dettagli tecnici dei lavori in corso: «In questa fase ci occupiamo della messa in sicurezza, consolidiamo intonaci, decorazioni e stucchi per evitare distacchi e permettere il futuro restauro conservativo. Nonostante non siano ancora visibili grandi cambiamenti estetici, questi interventi sono essenziali per preservare la struttura originale». Ottaviano ha anche sottolineato l'importanza del tipo di pittura rinvenuta: si tratta di veri affreschi, in cui il colore, applicato su intonaco fresco, ha resistito straordinariamente al tempo grazie alla carbonatazione, permettendo oggi un recupero di straordinario valore storico e culturale.
Grande soddisfazione è stata espressa anche per l'interesse dimostrato dalla Soprintendenza, con visite frequenti che testimoniano l’unicità del sito e la volontà di supportarne il completo recupero.
Con questo primo passo, l’Ente Morale "La Famiglia" non solo continua a coltivare l'educazione dei più piccoli, ma si fa anche promotore della tutela e valorizzazione di un patrimonio storico che appartiene a tutta la comunità. Il restauro del Castello Savoia si candida così a diventare un esempio di come memoria, cultura e impegno civile possano camminare insieme verso il futuro, ma serve l'aiuto di tutti.
E' possibile quindi dare il proprio supporto attraverso un'erogazione liberale detraibile da effettuare tramite bonifico bancario IT14P0329602601000067359173, oppore destinando il 5X mille indicando il codice fiscale 83003710015 o ancora attraverso la colletta Satispay.