Le attività musicali del Chiosco ubicato nel Giardino della Libertà di via Suor Vincenzadisturbano e non poco i residenti della zona. Molte, infatti, sono le lamentele e le segnalazioni inviate via mail al Comune e ai consiglieri e apparse soprattutto sui canali social che si sono sollevate in queste ultime settimane tali da far prendere carta e penna al capogruppo di Progetto Caselle 2027, Endrio Milano, che ha protocollato a tal proposito un'interrogazione.
Il diritto alla quiete e al riposo non solo è tutelato dalla Costituzione, ma anche dall'articolo 659 del Codice penale.
«Premesso che non è mio intento mortificare le attività economiche - spiega Milano - va però sottolineato che queste devono essere compatibili con lo scopo istituzionale dell’area. Il Giardino della Libertà è innanzitutto un parco giochi per bambini e il chiosco che vi ha sede è concessione comunale, rinnovata nel 2022, "ad uso somministrazione di alimenti e bevande, sul suolo pubblico” e l'area è classificata nel piano regolatore in vigore come "area a servizi e attrezzature ad uso comunale", più precisamente verde».
Secondo la convenzione, dunque, non sarebbe in vigore nessuna autorizzazione per attività musicali, quella che di fatto disturba fino a tarda ora il sonno e il riposo dei residenti della zona.
E il capogruppo di Progetto Caselle 2027 va oltre «poichè un consigliere comunale di maggioranza ha un ruolo attivo in quell'attività sarebbe (e in questo caso il condizionale non è neppure d'obbligo ndr) opportuno usare la massima trasparenza, a tutela della onorabilità dello stesso consigliere, dell'Istituzione che rappresenta e di noi tutti. La massima che in politica non basta essere onesti, bisogna anche sembrarlo vale sempre».
Milano chiede quindi se siano state verificate le autorizzazioni a quel chiosco, ovvero «se possa realmente riprodurre musica, organizzare concerti e serate di ballo e le altre attività ulteriori rispetto alla somministrazione di cibi e
bevande, prevista in convenzione» e anche «se si sono presi accordi con i residenti per lo svolgimento di queste attività, limitando i disagi a chi in zona ci vive e soprattutto, viste le normative, se sono compatibili con un parco giochi».