La denuncia del consigliere Endrio Milano «la politica ha il dovere di tutelare ilavoratori»
Un ordine del giorno proposto dal gruppo consiliare "Progetto Caselle 2027" dopo la strage di Brandizzo costata la vita a cinque operai manutentori che a fine agosto 2023 stavano effettuando lavori sulla ferrovia e approvato all'unanimità dal Consiglio comunale prevede che «tutta la politica debba farsi carico di questa emergenza (la sicurezza sul lavoro ndr), ciascuno per le sue competenze» come? «Da subito limitando il più possibile il ricorso al subappalto e verificando che le ditte subappaltatrici rispettino i contratti collettivi di lavoro e le norme sulla sicurezza» escludendo imprese «che siano state responsabili di gravi incidenti».
Tutti d'accordo? La risposta non può che essere positiva dal momento che l'iniziativa portata in Consiglio da Endrio Milano, era stata di fatto approvata da tutti. Senza eccezione alcuna. Tutti d'accordo a parole, ma a quanto pare non nei fatti perchè come spiega Milano «purtroppo l’Amministrazione nella indizione dei recenti appalti (ampliamento scuola media, Baulino ecc. ndr) non è stata coerente con quel ordine del giorno perché non ha voluto mettere alcun limite all’utilizzo del subappalto a cascata, anche se la legge lo consentirebbe».
E aggiunge ancora «l’omicidio di 5 operai avvenuto nel crollo del cantiere di Firenze ci ripropone, per l’ennesima volta, troppe volte, quello che già sappiamo, ossia che la mistura tra ricerca del profitto ad ogni costo e lo
sfruttamento dei lavoratori produce solo disastri e morte. La tragedia di Firenze è il prodotto della deregolamentazione degli appalti nel settore privato. Deregolamentazione di recente estesa anche agli appalti pubblici con l’introduzione del subappalto a cascata che prima era vietato».
E conclude invitando tutti alla riflessione «il subappalto a cascata ha fatto si che nel cantiere di Firenze lavorassero decine di imprese, con lavoratori con differenti contratti. Una situazione nella quale è praticamente impossibile un vero coordinamento delle attività di cantiere e quindi del rispetto della normativa sulla sicurezza e perfino delle singole responsabilità».
Ecco è proprio quello che con quel ordine del giorno, almeno a Caselle, si voleva evitare e non solo a parole ma nei fatti concreti. Cosa che, invece, è stata completamente disattesa.




