Una Festa della Repubblica, quella celebrata a Mappano, lunedì 2 giugno, all’insegna della partecipazione popolare, con un particolare impegno nei confronti della lotta alle mafie.
Del resto non poteva essere che questo il tema centrale della manifestazione voluta dall’Amministrazione guidata dal sindaco Francesco Grassi, con la presenza del consigliere di minoranza Valter Campioni che, dal 2017, proprio in questa data consegna una copia della Costituzione, insieme alla bandiera del Comune, a tutti i neodiciottenni mappanesi.
Ospite d’eccezione Maria Josè Fava, appartenente al direttivo nazionale dell’associazione Libera, fondata da don Luigi Ciotti. Una Maria Josè Fava che ha tenuto il suo intervento proprio in quella sala consigliare dedicata alla memoria di Lea Garofalo, vittima di mafia, ben prima ancora che nascesse l’istituzione comunale mappanese. Sottolineando che «La lotta alla mafia significa vivere la nostra Costituzione. Nella legalità e nel far rispettare i diritti di tutti e di ciascuno. Diritti, si badi bene e non privilegi o regalie, di cui le mafie sono sempre state centrali di corruzione». Ricordando poi, proprio in quella sala, anche la storia di Lea, testimone di giustizia. Barbaramente uccisa dalla ‘ndrangheta per aver scelto la legalità.
Una tragica storia, la sua, spesso erroneamente associata a vicende oscure del meridione d’Italia, dimenticando che ormai, le mafie hanno salde radici anche al Nord, grazie a profonde connivenze politiche ed economiche. Di fronte ai tanti giovani presenti la speranza auspicata dalla stessa Fava, è che attraverso una forma di cittadinanza attiva, possa nascere presto anche a Mappano un presidio di Libera.