C’è chi parla di decoro urbano e chi di sicurezza cittadina, ma a Ivrea – a sentire le ultime mosse del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia – i due temi sembrano essere le due facce di una stessa medaglia: quella di una città che rischia di perdere il proprio volto civile e ordinato.
Negli ultimi mesi, i quartieri di Ivrea sono diventati teatro di un fenomeno sempre più diffuso: l’abbandono dei rifiuti. Il caso di Bellavista è solo il più noto, ma non l’unico. Cumuli di sacchi, vecchi mobili e rifiuti ingombranti di ogni tipo si accumulano accanto alle isole ecologiche, trasformando spazi pubblici in vere e proprie discariche abusive.
I consiglieri Andrea Cantoni e Marzia Alessandra Vinciguerra (Fratelli d’Italia) insieme ad Antonio Cuomo (Lista civica Sertoli Sindaco) hanno presentato una mozione sul decoro urbano e la gestione dei rifiuti che mette nero su bianco un appello al buon senso e all’efficienza amministrativa.
Tra le richieste principali: una revisione del posizionamento delle isole ecologiche nei quartieri di Ivrea; una collaborazione più stretta con SCS per migliorare il servizio di raccolta differenziata; una campagna informativa sul corretto smaltimento dei rifiuti ingombranti; l’introduzione di sistemi di videosorveglianza per scoraggiare l’abbandono illecito.
Un approccio pragmatico che tocca corde sensibili: la qualità della vita urbana, il decoro pubblico e la sicurezza ambientale. Perché, come ricordano i proponenti, «un quartiere pulito e curato è abitato da persone più felici e meno inclini al disagio e alla criminalità».
Il principio è condivisibile, ma non mancano le perplessità: la videosorveglianza può davvero bastare? E il costo delle nuove installazioni chi lo sosterrà? La pulizia delle città non è solo questione di controllo, ma anche di educazione civica, che richiede tempo, sensibilizzazione e investimenti culturali – non solo tecnologici.
Sul fronte della sicurezza urbana, Fratelli d’Italia , oggi, venerdì 31 ottobre, esprime il proprio ringraziamento al Prefetto di Torino, Donato Cafagna, per aver prorogato fino al 31 gennaio 2026 la Zona Rossa attorno alla stazione ferroviaria di Ivrea. Una misura, sottolineano, fondamentale per contenere la criminalità legata allo spaccio di stupefacenti e restituire ai cittadini una maggiore percezione di sicurezza.
Durante l’incontro odierno con il Prefetto, alla presenza dell’onorevole Augusta Montaruli, la delegazione eporediese ha chiesto anche un rafforzamento dei controlli di polizia in altre aree sensibili della città: corso Botta, corso Massimo d’Azeglio, piazza Freguglia, piazza Gioberti, via Aldisio e Porta Aosta, zone che mostrano segnali preoccupanti simili a quelli che un tempo caratterizzavano la stazione.
Il Prefetto – fanno sapere – ha garantito “massima attenzione” e un monitoraggio costante della situazione.
«La sicurezza è un bene primario per i cittadini – afferma Cantoni – e tutte le istituzioni devono fare la loro parte, nonostante le gravi lacune dell’attuale amministrazione comunale eporediese».
Una stoccata politica che non lascia spazio a equivoci. Da un lato, c’è chi riconosce l’impegno del gruppo nel richiamare l’attenzione su due emergenze concrete; dall’altro, chi vede in queste prese di posizione un modo per alimentare il clima di contrapposizione, più che per trovare soluzioni condivise.
Resta il fatto che Ivrea si trova oggi davanti a due sfide strettamente intrecciate: mantenere il decoro urbano e garantire la sicurezza pubblica.
E se i cittadini, come spesso accade, si ritrovano a pagarne le conseguenze quotidiane, la politica farebbe bene – polemiche o meno – a trasformare mozioni e dichiarazioni in risultati concreti per Ivrea e i suoi quartieri.

