Sab, 5 Lug, 2025

Riforma UE sui diritti dei passeggeri aerei: meno tutele, più rischi e oneri per i viaggiatori secondo Adiconsum e Centro Europeo Consumatori

Riforma UE sui diritti dei passeggeri aerei: meno tutele, più rischi e oneri per i viaggiatori secondo Adiconsum e Centro Europeo Consumatori

Una riforma attesa da tempo ma che solleva forti preoccupazioni. Il Consiglio dei Ministri dei Trasporti dell’Unione Europea, attualmente sotto presidenza polacca, ha approvato una posizione sulla revisione del Regolamento (CE) n. 261/2004, la norma che tutela i passeggeri aerei in caso di ritardi, cancellazioni o negato imbarco. L'obiettivo dichiarato è modernizzare un impianto normativo ormai datato. Tuttavia, Adiconsum e il Centro Europeo Consumatori Italia lanciano l’allarme: la riforma rischia di ridurre – e non rafforzare – i diritti dei viaggiatori.

Ecco le maggiori criticità: compensazioni solo per ritardi più lunghi

Attualmente, i passeggeri hanno diritto a un indennizzo già con 3 ore di ritardo. La nuova proposta alza la soglia fino a 6 ore per i voli intercontinentali, riducendo in modo significativo la platea di viaggiatori che potrebbero ottenere un risarcimento. Secondo le associazioni, si tratta di un passo indietro che vanifica anni di conquiste giurisprudenziali a tutela dei consumatori. 

Rimborso “fai da te”, ma con rischi

Se la compagnia non propone una soluzione alternativa entro 3 ore dalla cancellazione, il passeggero potrà organizzarsi autonomamente e chiedere il rimborso. Ma senza criteri chiari, questa misura rischia di trasformarsi in un boomerang per i consumatori, costretti ad anticipare spese e a gestire da soli situazioni complesse, con incerte garanzie sui rimborsi. 

Modifica del nominativo: diritto incerto

La possibilità di modificare il nome del passeggero fino a 48 ore prima della partenza potrebbe sembrare un progresso. Tuttavia, il testo non specifica se sarà gratuita o soggetta a costi extra. In mancanza di chiarezza, il rischio è che si tratti più di una concessione commerciale che di un vero diritto. 

Attese a bordo: tre ore prima dello sbarco

La nuova soglia di tre ore di attesa massima a bordo prima dell’obbligo di sbarco è considerata un miglioramento formale, ma sostanzialmente ancora insoddisfacente. Le associazioni lamentano che tempi così lunghi siano difficilmente giustificabili e si chiedono come si intenda far rispettare la norma, soprattutto negli scali più congestionati. 

I diritti non si svuotano

«Aggiornare la normativa non può significare indebolire la protezione del passeggero - dichiara Carlo De Masi, presidente nazionale di Adiconsum. - Innalzare le soglie per ottenere una compensazione significa, di fatto, escludere milioni di passeggeri da un diritto oggi garantito» e aggiunge Maria Pisanó, direttrice del Centro Europeo Consumatori Italia: «Affidare al viaggiatore il compito di trovare da solo una nuova rotta equivale a lasciarlo solo proprio nel momento di maggiore difficoltà». 

L'appello al Parlamento europeo

Adiconsum e il Centro Europeo Consumatori auspicano che i prossimi negoziati con il Parlamento europeo possano correggere la rotta, rafforzando – e non svuotando – il senso dei diritti dei cittadini europei. «I diritti non si annunciano: si garantiscono, si rendono esigibili, si fanno rispettare», concludono le due associazioni.

Una riforma, insomma, che, invece di modernizzare, rischia di fare un passo indietro rispetto alle tutele conquistate dai passeggeri europei in oltre vent’anni.

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