La chiesa di San Lorenzo, ad Altessano, ieri, lunedì 4 agosto, non è riuscita a contenere tutti quei cittadini, esponenti politici, autorità civili, religiosi, associazioni, che si sono ritrovati per dare l’ultimo saluto al Cavalier Ernestino Balma, 77 anni, imprenditore agricolo. Una partecipazione corale e commossa che ha riempito non solo il sagrato, ma la via adiacente all’edificio religioso, tra gonfaloni, gagliardetti e labari associativi.
E’ difficile incasellare Balma all’interno di un ruolo specifico e determinato. Indubbiamente è stata una figura di primo piano nel mondo agricolo venariese e piemontese. Nato in una famiglia contadina, ha svolto con passione questo mestiere, interpretando con successo il ruolo di imprenditore agricolo alla Cascina Magnolia in corso Garibaldi. Più che contadino amava definirsi un “cesellatore di zolle”.
Dalla famiglia d’origine, non aveva attinto solo la passione per l’agricoltura, ma una Fede profonda che si riverberava in ogni sua scelta ed azione quotidiana. Era questa la bussola costante che guidava la sua esistenza. Una Fede però mai disgiunta dal’impegno sociale e civile. Erano tre i concetti attorno cui ruotava la sua vita: la Fede, l’amore verso la sua terra ed il volontariato. Avendo ben presente la parabola evangelica dei talenti, Balma ha sempre saputo far fruttare le sue capacità, la sua sensibilità a favore degli altri, del prossimo. Un dinamismo che ha scandito ogni aspetto della sua vita.
Tra i fondatori della Pro Loco Altessano-Venaria, ha presieduto la Pia Società di San Marchese, è stato prima consigliere e poi presidente della Fondazione Via Maestra, rappresentante del mondo agricolo all’interno dell’Ente di gestione dei Parchi Reali. E poi i suoi innumerevoli incarichi all’interno del mondo parrocchiale: presidente dal 2015 della scuola paritaria San Lorenzo di Altessano, attivissimo nel comitato delle celebrazioni di Sant’Antonio Abate, tra i fondatori dell’associazione “Gli amici di Giovanni”. Senza dimenticare poi, il ruolo ricoperto come presidente piemontese dell’associazione nazionale pensionati agricoli dell’organizzazione di categoria Confagricoltura, che raccoglie in regione oltre 14 mila iscritti.
Infine e ancora compositore di sonetti e poesie a sfondo religioso e rurale. Una vera linfa e modello per tante associazioni locali presenti sul territorio. Le stesse che hanno voluto rendergli l’ultimo tributo. Dal presidente della Pro Loco Claudio Macario «Amavi far conoscere e valorizzare la storia e le tradizioni della nostra città – ha sottolineato - accogliendo tutti. Come hai fatto con me vent’anni fa. Sei stata una figura importante e preziosa. Non ti dimenticheremo».
Al saluto commosso del vicesindaco della Città Gian Paolo Cerrini, a nome dell’Amministrazione comunale «Ci troviamo qui, nella commozione per rendere omaggio a un uomo. Un uomo che ha segnato, con discrezione, passione e intensità, la vita della nostra comunità. Voglio ricordare Ernestino nella dimensione a lui più cara: quella del volontariato, che per lui non è solo stato un impegno, ma un modo di vivere. Perché una comunità è più forte, quando
ciascuno di noi si mette al servizio del bene comune. E questo è stato uno dei tanti insegnamenti che ci ha lasciato: fare bene il bene, fa bene. Insieme all’amicizia, quella vera. Una amicizia schietta, fatta di ascolto e vicinanza, quella che Ernestino mi e ci ha onorati, quella che costruisce legami profondi e duraturi. E rivolgendosi ai presenti in chiesa «Oggi ci rendiamo conto che è quello più autentico di ciò che lui ha seminato in tutti questi anni».
Un ringraziamento non formale è giunto anche dall’avvocato Luigi Chiappero, presidente dei Parchi Reali «Era e sembrava molto buono, ma in realtà non mollava mai. E quando aveva una idea da far passare, convinto della sua validità, si impegnava a raggiungere lo scopo, con determinazione ed impegno. Se poi l’idea favoriva la collettività, la passione che ci metteva era ancora più considerevole».
A concelebrare l’intensa e partecipata funzione religiosa, il figlio di Ernestino: don Mauro, sacerdote salesiano, accanto al parroco di Altessano don Enrico Griffa, e a decine di confratelli, tra cui don Leonardo Mancini Ispettore salesiano per il Piemonte e Valle d’Aosta. «Tutta l’Eucarestia è ringraziamento – ha ricordato don Balma – e noi siamo qui oggi per ringraziare il Signore, per il dono che ci ha fatto di Ernestino. Le tante persone oggi qui presenti e commosse per la sua scomparsa, testimoniano quanto di buono ha fatto mio padre nella sua vita. Ecco tutto sale al Signore. Come il ringraziamento, come la preghiera, intercessione per Ernesto, mio papà. Perché anche di là non stia con le “mani in mano”. Immaginiamo che stia già creando qualche associazione tra i Santi e i defunti, per tenersi occupato e fare del bene».
Questo era Ernestino Balma. Un uomo illuminato dalla Fede, che ha messo a disposizione i suoi talenti per gli altri. In parrocchia, nella società, nel vasto mondo del volontariato. Ed in tanti si sono ritrovati a San Lorenzo, per
ringraziarlo e porgergli l’ultimo affettuoso e grato saluto.
La Direzione e Redazione di NonSoloContro porge le più sentite condoglianze alla moglie Giovanna, al figlio don Mauro, alle sorelle Luisa e Candida ed all’amico e collega Stefano Tubia.