Il corteo ha percorso pacificamente le vie della città, con una sola deviazione non autorizzata: il blitz in tangenziale
Nemmeno la pioggia ha scoraggiato,oggi pomeriggio, domenica 28 aprile, la grande manifestazione ecologista, contro il G7 "Ambiente Energia e Clima" in programma da domani alla Reggia di Venaria.
In una città militarizzata con la Polizia schierata in assetto antisommossa, pronta a sbarrare la strada ai manifetanti verso la Reggia Sabauda e un elicottero che ha presidiato dal cielo per tutto il corso del corteo, hanno sfilato in oltre 500 per la maggior parte giovani- No Tav, Ultima Generazione, Rebellion, Extinction, i ragazzi di Fridays For Future, il movimento Pro Palestina, Amnesty International e diversi collettivi studenteschi, alcuni rappresentanti dei centri sociali e anche quelli della sinistra civica venariese.
Partiti dal parco Galileo Galilei di Venaria hanno sfilato dietro i loro striscioni “Lottiamo contro le vostre guerre a difesa delle nostre terre. Voi 7 noi 99%”; “La vostra transizione è solo devastazione no cementificazione e consumo di suolo”; “Sette Governi decidono, il mondo intero brucia”.
Un corteo ordinato e che a tappe ha espresso il suo pensiero a chi guardava dai balconi, poi il blitz non preventivato nè autorizzato sulla tangenziale in direzione della Torino-Savona, dove sul cavalcavia è stato esposto uno striscione contro il G7, mentre alcuni No Tav, si sono sganciati dal gruppo per entrare nelle corsie in direzione verso Torino, bloccando per qualche minuto il traffico e poi il ritorno sul percorso stabilito verso piazza Vittorio Veneto blindatissima al grido “Andiamo a prenderci la Reggia che se è anche vuota è per noi un simbolo”.
Nella piazza si sono riversate più di 500 persone e all’imbocco di via Mensa davanti al cordone della polizia, la manifestazione ha avuto il suo culmine con l'esposizione sulle griglie di sbarramento posizionate dalla Questura, di manifesti giganti raffiguranti i volti di Girorgia Meloni, Joe Biden, Emmanuel Macron e Olaf Scholz, il primo ministro del regno, Unito Rishi Sunak e altri rappresentati di governo, in segno di protesta che sono poi stati dati alle fiamme in un grande falò dimostrativo insieme ad una bandiera americana.
La preoccupazione da parte dell’Amministrazione venariese non è mancata. In piazza Martiri davanti al municipio c’era anche il sindaco, Fabio Giulivi «sono appena rientrato dopo una giornata trascorsa tra il Municipio e la piazza. Non vi nego che la preoccupazione fosse tanta e la tensione si tagliava col coltello. Tutto questo a poche ore dalla grande partenza del Giro d'Italia che porterà migliaia di visitatori in città. Invece tutto è filato liscio e la contromanifestazione al G7 sì è svolta senza incidenti. Ringrazio tutti coloro che hanno coordinato le operazioni di sicurezza. Prefettura, Questura, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale di Venaria, Vigili del Fuoco. Tutti gli agenti dei vari corpi coinvolti, schierati sotto una pioggia battente, che hanno presidiato la città».
Tutto si è concluso nella maniera più pacifica, per fare ritorno al Parco come era previsto e domani...forse si replica