Sab, 4 Mag, 2024

Le allergie più comuni in cani e gatti. E' sempre necessario un rigoroso iter diagnostico

Le allergie più comuni in cani e gatti. E' sempre necessario un rigoroso iter diagnostico

La dermatite atopica e alimentare nei nostri amici pelosi di casa

L’atopia è una malattia geneticamente trasmissibile, a predisposizione razziale/familiare, capace d'indurre reazioni allergiche contro sostanze banali presenti nell'ambiente (es. pollini, acari della polvere, muffe, ecc.). 

Da sottolineare che non tutti i soggetti atopici sviluppano una dermatite atopica (è necessaria infatti la sensibilizzazione agli allergeni); così ad esempio un cane atopico che vive in montagna sopra i 2000 metri, in assenza di acari e di pollini di graminacee, starà bene sino a quando andrà a vivere a valle dove, nell'arco di alcuni mesi, entrando a contatto con gli allergeni presenti nell'ambiente si sensibilizzerà e manifesterà la dermatite. Una volta riportato in alta montagna smetterà di grattarsi e di manifestare la malattia. 

È una malattia cutanea caratterizzata dalla presenza di prurito stagionale o annuale, spesso accompagnata da infezioni secondarie opportuniste (batteriche o micotiche). 

Nel cane e nel gatto la dermatite atopica rappresenta la manifestazione clinica più importante dell'atopia. Nell'uomo invece l'atopia colpisce prevalentemente l'apparato respiratorio (es. raffreddore da fieno, asma bronchiale).

Le manifestazioni cliniche nel cane sono varie: in genere si hanno lesioni pruriginose facciali con arrossamenti attorno alle labbra e agli occhi; otiti bilaterali, accompagnate a lesioni ventrali all'addome, inguine e arrossamenti interdigitali ed agli arti. Talvolta sono evidenti arrossamenti ed escoriazioni ai fianchi e alle ascelle oppure la presenza di congiuntivite bilaterale. Da rammentare che il 75% dei cani con dermatite atopica sono contemporaneamente allergici anche al morso di pulce e che circa il 68% dei cani con dermatite atopica soffrono di infezioni batteriche cutanee (piodermiti) ricorrenti, e circa 80% di otiti mono o bilaterali ricorrenti. 

Nel gatto le manifestazioni della dermatite atopica comprendono la presenza di vaste aree prive di pelo (ai fianchi, al dorso o all'addome) a causa del continuo leccamento, e la presenza, per il prurito incoercibile, di gravi lesioni emorragiche facciali autoindotte oppure di lesioni crostose o di placche arrossate pruriginose disseminate lungo il corpo. 

L'allergia alimentare è una malattia indotta dalla sensibilizzazione del paziente a sostanze presenti negli alimenti. Possono essere chiamate in causa sia le proteine di origine animale (ad esempio la carne di manzo, di pollo, di tacchino, il pesce, il latte, le uova), sia le proteine di origine vegetale. L'intolleranza alimentare invece non è una malattia allergica bensì infiammatoria ed è scatenata dalla presenza nella dieta di sostanze come gli additivi, (ad esempio i coloranti, gli aromatizzanti, gli antiossidanti, i conservanti, ecc..) o di sostanze simili all'istamina (come le tirosamine presenti nei formaggi stagionati).

Purtroppo le manifestazioni cliniche delle due malattie sono identiche e il loro esordio è di solito piuttosto precoce (sotto l'anno di età). Le manifestazioni cliniche sono sovrapponibili a quanto descritto per la dermatite atopica ma in alcuni cani si possono riscontrare solo otiti bilaterali, in altri arrossamenti pruriginosi, in altri ancora prurito e forfora diffusa oppure manifestazioni gastrointestinali. 

Nei gatti solitamente si ha prurito incoercibile localizzato al muso ed al collo oppure leccamento con asportazione dei peli e diradamento del mantello, in alcuni è presente prurito e forfora diffusa. 

Le allergie non sono facilmente identificabili. Questo perché ci sono altre malattie (ad esempio la scabbia) capaci di “mimare” il quadro clinico delle malattie allergiche,  oppure perché le stesse malattie allergiche possono presentare quadro clinico identico (non distinguibili tra loro),  o perché spesso il paziente è afflitto contemporaneamente da più di una malattia allergica ed infine perché regolarmente i soggetti allergici sono colpiti da malattie infettive opportuniste secondarie (piodermite e dermatite da malassezia) favorite dalle alterazioni dell'ecosistema di superficie cutaneo (ad es. aumento del pH o dell’umidità). 

Per arrivare ad una diagnosi certa bisogna dunque seguire un rigoroso iter diagnostico che preveda l'eliminazione delle possibili cause del prurito (parassitarie e non) e l'identificazione ed eliminazione delle malattie opportuniste secondarie. Quando queste sono state eliminate possiamo emettere una diagnosi clinica di malattia allergica in atto. 

I moderni esami allergologici sono molto affidabili, ma solo se eseguiti dopo un corretto iter: se eseguiti in soggetti con parassiti e/o malattie infiammatorie possono esitare in falsi positivi. 

Le malattie allergiche in certi casi possono anche non guarire.

Schedina Fontana


 

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