Conosciuta fin dall'antichità aiuta la digestione è depurativa e antinfiammatoria
La cicoria, pianta erbacea che cresce spontaneamente e che fa parte della famiglia delle Asteracee, possiede non solo un importante profilo nutrizionale, ma apporta anche notevoli benefici alla salute e può essere protagonista di una dieta ipocalorica che grazie alla presenza delle fibre alimentari, offre quel senso di pienezza e sazietà che riduce l’appetito.
Tipica rappresentante della dieta Mediterranea, viene raccolta e mangiata fin dai tempi antichi. Poichè è un'erba spontanea, è presente in tutta l’area del bacino mediterraneo, da sempre per usi alimentari. I primi esempi di coltivazione risalgono al XVII secolo e da allora si sono sviluppate tecniche colturali in grado di valorizzare le differenti varietà di cicorie. Anche l’utilizzo della pianta come surrogato del caffè risale a quell’epoca.
Proprietà
Grazie all'inulina e alle altre fibre solubili contenute, depura il corpo dalle tossine, facilita la digestione, la salute intestinale, soprattutto per chi soffre di stitichezza e stimola la produzione della bile con effetti lassativi. Possiede inoltre una buona quota di polifenoli e carotenoidi che contrastano i radicali liberi, rallentandone l’attività, e quindi l’invecchiamento cellulare e il conseguente rischio di patologie cardiovascolari e neurodegenerative. Diversi studi hanno anche evidenziato le proprietà protettive di queste sostanze contro l’accumulo di colesterolo e l’insorgenza di malattie dell’occhio come la degenerazione maculare della retina.
E' anche un'utilissima alleata della dieta perchè aiuta a regolare lo stimolo della fame e a saziare più rapidamente, riducendo l’appetito e quindi le calorie introdotte. Inoltre, le fibre svolgono un ruolo importante per tenere sotto controllo i livelli ematici di glucosio e l’assorbimento dei grassi. Tra i composti benefici della cicoria ci sono i lattoni sesquiterpenici (SL), sostanze responsabili del gusto amaro dell’ortaggio che svolgono un’azione antinfiammatoria.
Caffè di cicoria
Il caffè di cicoria è un’ottima alternativa al tradizionale caffè e si ottiene dalle radici essiccate della pianta. Popolare da secoli, specialmente nelle culture mediterranee, è apprezzato per la sua versatilità e il suo impatto sulla salute. È privo di caffeina, contiene antiossidantidi contrasto all’azione dei adicali liberi, rallenta l’invecchiamento cellulare, abbassa la glicemia, è digestivo, soprattutto dopo un pasto abbondante e agisce sui grassi ingeriti.
Come si ricava? Dalle radici essiccate e tostate della pianta Cichorium intybus, un vegetale a foglia verde della famiglia delle Composite: si estraggono le radici che poi sono essiccate e tostate, creando un infuso che ricorda il sapore del caffè, ma senza caffeina.
Alleata della salute, spesso viene evitata per il gusto amaro. Come attenuarlo?
Un rimedio è quello di cuocere la cicoria con le patate, oppure con un cucchiaino di bicarbonato (scolorisce l'ortaggio, però, e lo priva di sostanze nutritive), con limone e aceto o dopo averla sbollentata porla in acqua ghiaciata
In cucina
La cicoria si può consumare sia cotta che cruda. Le foglie più tenere e giovani si possono utilizzare crude in insalata, da sole o aggiunte ad altre erbe selvatiche, Le puntarelle, di solito, si condiscono con alici, aglio e olio. Questa verdura è anche molto presente tra gli ortaggi di minestre e zuppe. Viene spesso utilizzata anche per preparare saporiti ripieni per torte salate, pizze e focacce ma anche come ripieno per la pasta fresca e si abbina altrettanto bene a piatti a base di carni rosse e di maiale, in accompagnamento a legumi come le lenticchie o con le patate.
Controindicazioni
Il consumo è sconsigliato a chi soffre di intestino irritabile, gastriti o ulcera peptica.
Curiosità
Già il grande naturalista Plinio il Vecchio, nella sua “Storia Naturale”, ne decanta le virtù; secondo il famoso medico greco Galeno è “amica del fegato” e “non contrasta allo stomaco”, per questo i medici greci e latini la prescrivevano spessissimo e curavano con essa molte malattie dell’addome.
I Romani, durante i pranzi luculliani, si facevano porgere piatti di cicoria. Nelle credenze popolari germaniche era considerata una pianta magica, attraverso la quale si poteva provare il piacere dell’amore, spezzare incantesimi, diventare invisibili e invulnerabili. Per ottenere questi effetti, occorreva però dissotterrare la radice nel giorno di San Pietro e Paolo, avvalendosi di un pezzo d’oro e delle corna di un cervo.
Fonti: Banca Dati di Composizione degli Alimenti per Studi Epidemiologici in Italia e CREA Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione.