Ven, 18 Apr, 2025

Torino

Bomba carta al Circolo Arci "Banfo" di Barriera Milano, ma la comunità reagisce con un presidio contro le intimidazioni

Nel tardo pomeriggio di venerdì 10 gennaio, è esplosa una bomba carta in Barriera Milano contro il circolo Arci "Banfo" in via Cervino al civico “0” angolo corso Vercelli.  L'esplosione ha provocato danni alla serranda e alla doppia vetrina d'ngresso. La serranda danneggiata era un'opera d'arte, dipinta dall'artista Etnik, per celebrare l'unità nelle differenze del quartiere.

«Abbiamo scoperto con orrore e preoccupazione di questo attacco a un nostro circolo, punto di riferimento per le attività di inclusione e solidarietà nel quartiere - spiega Andrea Polacchi, presidente Arci Piemonte – auspichiamo che
vengano scoperti il prima possibile i responsabili». Un atto vile che va condannato in ogni forma e con fermezza «un gesto che colpisce chi lavora ogni giorno per l’inclusione, la socialità, la cultura, un luogo simbolico di partecipazione e democrazia».

Sul posto è intervenuta la Polizia e la Digos della questura torinese. L'ipotesi è che la bomba carta non sia stata lanciata ma posata a terra accanto alla serranda appena abbassata.

La sezione del Partito Democratico di Barriera Milano ha sottolineato che l’episodio non è isolato: diversi gli attentati alla libertà di pensiero ed espressione, atti vandalici e scritte lesive sono una costante. Il circolo testimonia, da decenni, la memoria di un combattente della Resistenza, un martire della libertà ed anche per questo l’intero quartiere è rimasto sconvolto dalla deflagrazione dell’ordigno che ha distrutto lo storico locale simbolo per il quartiere, di confronto sociale e politica.

Francesco Salinas, presidente del circolo "Banfo" «questo atto vandalico colpisce uno spazio profondamente vivo e radicato nel quartiere. Uno spazio di educazione e cultura nel quale passano centinaia di ragazzi. Questo atto non ci fermerà».

Sabato 11 gennaio, circa duecento persone si sono radunate davanti alla sede del Circolo, nel cuore del quartiere Barriera Milano, per un presidio di solidarietà. Il gesto vile e inquietante, non è riuscito a piegare lo spirito di una comunità unita. Tra i presenti al presidio attivisti e simpatizzanti del Partito Democratico, della CGIL e dell’ANPI, una rappresentanza delle Donne Democratiche, insieme a tanti cittadini che hanno voluto esprimere il loro sostegno.

Nell’occasione Salinas, ha dichiarato  commosso «la città democratica, solidale e civile ci ha fatto sentire il suo abbraccio. È un ottimo segnale».

Anche gli operatori del circolo non si sono lasciati scoraggiare e nella mattinata hanno ripreso le loro attività, molte delle quali destinate ai bambini del quartiere. «Non ci faremo intimidire da un gesto come questo» hanno affermato, sottolineando il ruolo fondamentale del "Banfo" come punto di riferimento per la comunità «questo è uno spazio che i cittadini sentono come proprio. Non possiamo fermarci».

La bomba carta ha danneggiato la serranda d’ingresso, ma non ha intaccato il tessuto sociale e culturale che il circolo rappresenta. La comunità ha dimostrato una straordinaria capacità di resilienza, la rapidità con cui il circolo ha ripreso le attività e la partecipazione corale al presidio sono un segnale forte: la violenza non può prevalere. Parole d’ordine restano vive e forti: solidarietà e inclusione.

E’ partito contestualmente il lancio di una raccolta di solidarietà per reperire fondi e contribuire ai lavori di riparazione, che sembra ammontino a circa 4.000 euro, un gesto che dimostra quanto il quartiere sia legato a questo spazio. Alla mobilitazione si sono unite le istituzioni locali e il sindaco Stefano Lo Russo, che ha espresso vicinanza e sostegno.

«Il miglior modo per rispondere è continuare a costruire una società più giusta, partendo dai piccoli gesti quotidiani - ha concluso Salinas - La storia del Circolo Arci Antonio Banfo è oggi più che mai un esempio di resistenza e
di speranza. Di fronte a chi tenta di seminare paura, il quartiere di Barriera Milano ha scelto di rispondere con l’unità, dimostrando che la forza di una comunità risiede nella capacità di rialzarsi e di continuare a credere nei propri valori».

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