Mar, 15 Apr, 2025

Una seconda vita che profuma di giustizia e speranza: un bene confiscato alla mafia diventa casa per l’inclusione e l’autonomia

E' un'energia nuova quella che da venerdì 11 aprile, attraversa la palazzina di via Trento 12. Dove un tempo aleggiavano paura e silenzio e si consumava il crimine, da ora risuonano parole come futuro, libertà, autonomia. L'edificio confiscato alla criminalità organizzata e acquisito dal Comune,  ha cambiato volto e destinazione per diventerre un cohousing per persone con disabilità lieve, restituendo valore e senso a un luogo che sembrava perduto.

È il cuore pulsante di “Autonomo e Connesso”, un progetto che sa di rivoluzione sociale e che nasce grazie ai 700mila euro del PNRR – Missione 5 “Inclusione e Coesione”, con il sostegno dell’Unione dei Comuni Net e la gestione della Cooperativa sociale Il Margine, in collaborazione con il Comune di Volpiano.

Per sei persone non sarà solo di un tetto sulla testa, “Autonomo e Connesso” sarà un’esperienza di vita indipendente, un’occasione concreta per riscoprirsi protagonisti del proprio cammino grazie ad un ecosistema di cura, opportunità e relazioni, attraverso la co-progettazione del percorso di vita insieme a famiglie, operatori e professionisti; lo sviluppo delle autonomie personali e domestiche; il sostegno psicologico ai familiari; l’accompagnamento al lavoro e la formazione digitale. Il tutto seguito da un’équipe multidisciplinare composta da educatori, psicologi, assistenti sociali e professionisti del settore. Non mancheranno laboratori, esperienze sul territorio e momenti di confronto aperti alla comunità. 

Un simbolo che si ribella al passato

Nel corso dell’inaugurazione, il sindaco, Giovanni Panichelli, ha sottolineato la portata simbolica e sociale di questo intervento: «questo è un progetto ambizioso, pensato per persone che spesso non trovano risposte adeguate sul territorio. La sua importanza sociale è enorme. Ma c’è anche un altro aspetto fondamentale: questo immobile è stato confiscato alla criminalità organizzata. E oggi viene restituito alla comunità». Un segnale forte e chiaro: i beni tolti alla criminalità non solo non restano vuoti, ma diventano risorse per tutti. Il sindaco ha ricordato con orgoglio che tutti i beni confiscati a Volpiano – attualmente quattro – hanno già trovato una nuova vocazione sociale: dalla caserma per i vigili del fuoco volontari alla casa rifugio per donne vittime di violenza, fino a un futuro centro per il disagio giovanile. 

Dove c’era paura e silenzio, ora ci sarà musica

A dare ulteriore forza al messaggio è stata anche l’assessora ai Servizi Sociali Irene Berardo, con parole cariche di emozione: «per anni questo è stato un luogo di paura e di silenzio. Oggi diventa un luogo di cura, di speranza. Non è più rumore, c'è musica. Una musica fatta di note positive». E quella musica oggi parla di riscatto, comunità, dignità.

Chi desidera approfondire il progetto “Autonomo e Connesso” può rivolgersi agli uffici dell’Unione NET o contattare la Cooperativa sociale Il Màrgine, cuore operativo dell’iniziativa.

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