Continua a far discutere la decisione di Anna Vizzari, titolare della cartolibreria Mamilù, di non fornire il servizio dei libri di testo per la scuola primaria di Borgaro.
Dopo gli articoli dei giornali per spiegare la situazione dal punto di vista della diretta interessata e la dimostrazione a margine del Consiglio comunale di insediamento da parte della lista "Uniti per cambiare Borgaro", ora (finalmente) fa sentire la sua voce anche la maggioranza del sindaco, Claudio Gambino con un articolato comunicato stampa che cercheremo di sintetizzare partendo dal fatto che secondo la maggioranza Gambino non si sia trattato d'altro che di «un'azione politica deliberata da parte del gruppo "Uniti per cambiare Borgaro" se non qualcosa di più e di peggio» cavalcando «le difficoltà organizzative ed economiche della cartolaia».
Nel comunicato poi si fa presente come «sia inimmaginabile che una pubblica amministrazione possa anticipare il denaro ad un negozio per allestire il suo magazzino. Perchè per un negozio sì? E tutti gli altri negozi che ugualmente avranno bisogno di approvvigionarsi di materie prime, prodotti, da offrire ai loro clienti, perché non “dovrebbero” essere aiutati?».
Le contestazioni della maggioranza proseguono ancora ricordando che la commerciante in questione avrebbe comunicato di non fornire il servizio di ritiro delle cedole ad aprile in piena campagna elettorale (che però è iniziata a maggio ndr) «riferendolo sia all’assessore competente all’epoca, sia al sindaco, dando a ciascuno motivazioni diverse: difficoltà organizzativa del negozio, difficoltà economica nel dover anticipare parte del costo dei libri, che sono quelli che poi il Comune rimborsa, per intero, ritirando le cedole» e in un terzo caso addirittura «avrebbe indicato ad altri che il Comune in passato avrebbe tardato a rimborsare le fatture relative alle cedole raccolte. Falso! Il Comune ha sempre provveduto a rimborsare le cedole presentate da chi svolge questa attività in tempi rapidi, per quanto consentito dalle procedure amministrative, tempi verificabili. Si tratta di atti amministrativi pubblici, quindi il comune non ha mai creato disagi a nessuno da questo punto di vista».
Quindi la cartolaia non solo si sarebbe fatta strumentalizzare politicamente, ma non saprebbe neppure le motivazioni reali della sua rinuncia...
E come se non bastasse l'aver comunicato in ritardo la sua scelta di non ritirare le cedole, sempre secondo la nota della maggioranza «non avrebbe consentito al Comune di organizzarsi per una gestione diversa. Ribadiamo ancora una volta che non è necessario che il Comune lo faccia, poiché il ritiro delle cedole da parte di qualsiasi esercizio commerciale e il successivo rimborso vale per chiunque, lasciando libere le famiglie di scegliere da chi e dove andare a rivolgersi per questa necessità». Ci piacerebbe proprio vedere il macellaio tra tagli di carne e prosciutto o il fruttivendolo tra zucchine e albicocche ritirare le cedole e perchè non...anche l'agenzia di pompe funebri per poi fare fattura al Comune. E' un'esperienza da non sottovalutare in fondo.
E dopo il pasticcio e il disagio che le famiglie ne avranno dovendo recarsi a Caselle la maggioranza Gambino comunica che «la possibilità di organizzare in modo diverso la gestione delle cedole e della prenotazione dei libri è comunque in fase di valutazione e sarà sperimentata probabilmente dal prossimo anno scolastico, non prima però di averla concepita e discussa anche con la dirigente dell’Istituto Comprensivo, per concordare – nel caso ci sia un accordo in tal senso – anche una forma di ritiro dei libri più comoda per le famiglie».
E per concludere l'Amministrazione rivolge un breve pensiero alle famiglie e ai possibili disagi puntando ancora una volta il dito contro il gruppo "Uniti per cambiare Borgaro" che «ha dato volutamente un’informazione falsata da valutazioni non corrette, parzialmente e con scopi prima elettorali e oggi polemici. Siamo convinti che questo pessimo modo di agire non aiuti nessuno – le famiglie per prime – a orientarsi in questioni e tempi comunque complessi. A tutti interessa poter avere comodamente i libri per i propri figli e senza tante altre questioni: l’unico negozio di Borgaro che lo faceva, e per questa attività, sempre puntualmente pagato dal Comune a rimborso delle cedole scolastiche, ha rinunciato, per problemi personali. Crediamo che il gruppo di minoranza stia sbagliando non solo il metodo della polemica ma anche e soprattutto il contenuto, e questo non fa bene alla vita amministrativa del paese, ci sarebbe bisogno di maggiore serietà e competenza, prima di creare allarmi inesistenti».
.