Mer, 30 Ott, 2024

L'immobile di viale Bona, confiscato alla criminalità organizzata è del Comune. Milano esorta a non sprecare l'occasione

L'immobile di viale Bona, confiscato alla criminalità organizzata è del Comune. Milano esorta a non sprecare l'occasione

E' un'occasione concreta da non perdere. Il bene sequestrato a Caselle in viale Bona 43, alla criminalità organizzata, ed entrato nel patrimonio comunale grazie all'interrogazione presentata a settembre 2022 dal gruppo Progetto Caselle 2027 che ha condotto l'Amministrazione Marsaglia non solo ad accreditarsi sul portale Open Re.G.I.O. dell’Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati (ANBSC), ma all'acquisizione vera e propria, è un'opportunità che non può e non deve essere sprecata. 

Ne è ben certo Endrio Milano che a tal proposito ha presentato un'interpellanza affinchè l'Amministrazione dia ampia comunicazione di come e cosa intenda farne, che come è noto dovrà avere un fine sociale, coinvolgendo l'intera comunità anche come atto concreto e tangibile di sensibilizzazione verso i fenomeni mafiosi perchè «processi, inchieste e relazioni delle autorità competenti avvisano che in Piemonte - spiega il consigliere - ed anche nel nostro territorio, forti sono gli interessi mafiosi in particolare della ‘ndrangheta. Del resto la presenza di beni confiscati lo testimonia. Con la delibera di Giunta del 1 luglio, si è di fatto concluso l’iter per l’acquisizione al Patrimonio comunale di quell'immobile e quindi giunta l'ora di decidere la sua destinazione. Come? coinvolgendo la più ampia platea possibile» perchè è più che mai chiaro che il compito delle Istituzioni e della politica sia quello di «tenere alta la vigilanza - aggiunge - sulle infiltrazioni della criminalità organizzata. Ogni Istituzione deve fare azione di sensibilizzazione sui pericoli rappresentati delle mafie e opera di educazione alla legalità».

Un richiamo forte al senso civico per chi rappresenta il Comune e nello specifico lo Stato sul territorio ecco il motivo per il quale Milano e il suo gruppo chedono di «dare ampia diffusione alla notizia dell’acquisizione dell’immobile, senza limitarsi alle sole informative obbligatorie per legge» e anche di «rendere visitabile l’immobile che oggi appartiene a tutta la comunità casellese. Ma anche di aprire un concorso di idee per l’utilizzo, per le finalità previste dalla legge, coinvolgendo anche le scuole, le associazioni ed il Consiglio comunale» anche organizzando un evento con la partecipazione di personalità impegnate nella lotta alle mafie.

Attualmente, in Italia, i beni confiscati sono oltre 23mila, 14 mila già destinati agli enti locali e pronti per essere riutilizzati dalla cittadinanza. Sul portale nazionale Confiscati Bene 2.0 realizzato da Libera con la collaborazione di OnData e Fondazione Tim, è possibile conoscere quanti sono, dove e come sono utilizzati. Le storie e le iniziative legate al riutilizzo raccontano l’impegno dello Stato, dei Comuni e delle associazioni, ma anche il difficile percorso di riscatto della società civile rispetto alle organizzazioni criminali, la nascita di filiere produttive etiche e sostenibili. Raccontano anche le difficoltà, i boicottaggi e i danneggiamenti talvolta subiti da chi porta avanti questi progetti.

Di esempi virtuosi ce ne sono tanti e anche Caselle con l'aiuto e la collaborazione di tutti può diventare uno di questi.

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