Con oltre 900 coperti totali serviti durante le serate si è conclusa la festa patronale promossa dalla Pro Loco. Manifestazione aggregativa sdoppiata anche in questa occasione, in due sedi distinte: piazza don Amerano che ha ospitato principalmente le giostre e piazza San Giovanni Paolo II, in cui ha trovato posto il Luna Park, accanto alla struttura coperta destinata agli stand gastronomici ed alla pista di ballo.
Una Patronale, che di patronale forse ha solo più il nome. Cinque giorni attraversati da polemiche più o meno sotto traccia, che non hanno comunque tolto il buon umore e la voglia di portare avanti questo progetto da parte dei volontari della Pro Loco.
A spegnere la prima diatriba ci ha pensato il parroco stesso, don Riccardo Robella, durante la funzione religiosa comunitaria celebrata domenica scorsa, come tradizione proprio fra gli stand della Pro Loco «dove c’è festa, c’è comunità e la Chiesa non può mancare. A Mappano le patronali sono due: quella propriamente religiosa, che cade a maggio, e quella diciamo più aggregativa che è rimasta a luglio. Anteporre l’una all’altra o peggio sostenere la superiorità di una rispetto all’altra è cosa puerile – poi, facendo l’esempio della patronale di Siena ha ricordato ai presenti – tutti sanno che in una data si celebra a Siena, la patronale con il Palio e, in un’altra data, quella più propriamente religiosa, e non crea scandalo a nessuno».
Affermazioni che suonano come musica per i volontari della Pro Loco, spesso al centro di questa ormai dannosa diatriba. In realtà la patronale di Mappano è sempre stata una festa mobile. Ma comunque, celebrata ancora ad agosto, fino alla prima metà del novecento, poi, spostata a luglio, quando la gente ha iniziato a conoscere le prime ferie estive. Infine, la decisione, questa sì recente, di collocare la festività religiosa a maggio. Verrebbe da dire che Mappano, non è Siena, purtroppo. Certamente la dimensione estiva ha perso molto della sua connotazione religiosa, c’è ancora chi chiede perché non si svolge la solenne processione della statua della Madonna, cosa che in realtà avviene a maggio. E la messa celebrata in piazza San Giovanni Paolo II sembra sempre destinata a pochi aficionados.
Ma per una polemica prontamente spenta dallo stesso parroco, altre si sono presentate all’orizzonte. Una patronale a detta di alcuni che da tempo ha perso la sua verve iniziale. Ingessata ormai sempre nelle stesse iniziative e proposte, anzi che nel tempo ne ha perse, vedi la Fiera commerciale domenicale che si estendeva su strada Cuorgnè, ormai assente da due anni a questa parte. Ma la presidente della Pro Loco Laura Moletto non accetta di sedere nel banco degli accusati, anzi rilancia e puntualizza «non siamo noi (intesi come volontari della Pro Loco ndr) le persone preposte a gestire ed organizzare una fiera commerciale di quella portata – puntualizza – è compito dell’Amministrazione comunale e dell’associazione commercianti. E poi parliamo chiaro all’ultima edizione diversi bancarellai all’ultimo hanno dato forfait. Con quasi 40° gradi non possiamo certo pretendere che la gente passeggi sull’asfalto bollente e che le bancarelle espongano i loro prodotti come se nulla fosse. Ci siamo resi conto che è sempre più difficile organizzare iniziative collaterali alla Patronale. Chi ha delle proposte ha solo da farsi avanti».
Insomma, lo scopo della Patronale di Mappano è essenzialmente aggregativo. Obiettivo anche quest’anno stato pienamente centrato, secondo la Pro Loco «quello che normalmente la gente si aspetta da una festa patronale come la
nostra – sottolinea Moletto – è la possibilità di stare insieme, ritrovarsi, anche ballare. Quest’anno abbiamo introdotto una novità: due serate senza musica, è la gente ha apprezzato».
Insomma niente Fiera Commerciale, due serate senza ballo, la si può definire una patronale un po’ deprivata quella dell’edizione 2024? «Assolutamente no – puntualizza Moletto – dietro questi cinque giorni c’è un lavoro immenso, ed io non posso che ringraziare i nostri volontari, impeccabili nello sforzo profuso. Come non posso non ringraziare l’Amministrazione comunale che ci è sempre stata a fianco e ci ha supportato in ogni modo. Certo, sono solo le serate ad essere aggregative, altre iniziative, magari pomeridiane non ci sono, ma non dimentichiamoci mai dell’effetto calore che spinge molti a non partecipare. Forse dovremmo puntare di più sulle famiglie giovani con i bambini. Non sempre i giochi del Luna Park sono adeguati alle loro esigenze. Ma nel complesso credo sia stata come sempre una grande festa mappanese. Noi, come Pro Loco, siamo pienamente soddisfatti di quello che abbiano realizzato, che lo abbiamo poi fatto solo per i mappanesi. Ci abbiamo messo anima e cuore. Certo tutto può essere modificato o migliorato. Ovviamente senza snaturare il significato ed il valore della Patronale. Restiamo aperti al contributo ed alle idee di tutti».
Allora chissà, magari per l’edizione 2025 ci saranno meno polemiche e più proposte. Per una patronale che dovrebbe ormai perdere questa connotazione, e al contrario diventare invece la “Festa popolare” di Mappano. Un momento aggregativo per il territorio e tutte le sue realtà presenti.