Mer, 30 Ott, 2024

Mappano novella Piedigrotta? I fuochi d'artificio che squarciano il silenzio, piombano in Consiglio comunale

Mappano novella Piedigrotta? I fuochi d'artificio che squarciano il silenzio, piombano in Consiglio comunale

I fuochi d’artificio, a quanto pare, sono diventati una passione per molti mappanesi. Dal centro del paese alle zone più periferiche, non passa sera che le notti stellate non siano fugacemente illuminate da qualche razzo pirotecnico, accompagnato dall’inevitabile frastuono. Molteplici i motivi che hanno trasformato la nostra comunità in una novella Piedigrotta: compleanni, feste di vario tipo o genere, o anche solo la voglia di scendere in piazza ed accendere questi artifici pirotecnici, a volte anche di grande impatto visivo e sonoro.

Peccato solo che nulla di tutto ciò sia mai autorizzato.

Per non parlare delle tante problematiche legate ai “botti”, che se a Capodanno francamente si possono ancora tollerare, nei restanti 364 giorni devono esserci motivazioni veramente forti per chiudere un occhio e tutte e due le orecchie. Primo perché l’esplosione di questi ordigni, in particolar modo durante la settimana lavorativa, avvengono a tarda notte, costringendo le persone a rimanere sveglie, spesso venendo improvvisamente spaventate dal fragoroso rumore, per non parlare delle persone malate, dei bimbi piccoli, e degli animali da compagnia che hanno un vero terrore dei botti. Ora, tenuto conto, che persino la Festa patronale, ha rinunciato da anni a queste manifestazioni pirotecniche, che si badi bene, curate e realizzate da professionisti del settore, ci si chiede per quale fondato motivo qualcuno debba accampare motivazioni risibili, per dare via libera ai fuochi d’artificio nel nostro territorio, per di più con tutti i gradi di difficoltà legati al passaggi degli aeroplani del vicino scalo di Caselle.

La questione, che ormai tiene campo da settimane sui social mappanesi, tra favorevoli e contrari ai botti, è approdata anche nell’ultimo Consiglio comunale mappanese. A sollevarla il consigliere di minoranza Gigi Gennaro il quale ha chiesto se «l’Amministrazione pensa di prendere eventuali provvedimenti contro questo fenomeno dei botti ormai incontrollati, che impazzano sia nel centro del Paese, l’ultimo “spettacolo” pirotecnico, fuori da ogni controllo, si è svolto nella centrale piazza don Amerano, causando non poche problematiche ai tanti residenti della zona, che in altri punti del Comune. Non è più questione di centro o periferia – ha rincarato – sembra che ormai abbia preso piede una moda dura a morire, che se non spari qualche botto, ogni sera, il territorio è meno vivo e le compagnie meno partecipate».

Analisi pienamente condivisa dal presidente del Consiglio comunale Sergio Cretier «abbiamo ricevuto diverse proteste, da parte di famiglie con parenti allettati che necessitano di riposo notturno, proprietari di animali da compagnia, genitori con neonati, ma anche, semplicemente, da persone che la notte desiderano dormire, perché il giorno dopo si recano al lavoro. Purtroppo – ricorda Cretier – nonostante le segnalazioni tempestive alle forze dell’ordine, questi momenti durano pochi attimi, ed i protagonisti delle azioni spariscono nottetempo. L’unica  cosa che possiamo al momento fare, è continuare a segnalare, non avendo nostre pattuglie dopo le otto di sera sul territorio».

Insomma, non proprio un problema di facile risoluzione. Bisognerebbe puntare sulla maturità delle persone. Questo non è un discorso fintamente bacchettone. Meno fuochi d’artificio non vuol dire un paese mortorio, ma che rispetta le esigenze di tutti e tutte, animali compresi.

Sarebbe un bel segno di civiltà.

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