Il Piano Territoriale 2025 di Intesa Sanpaolo prevede numerose chiusure, accorpamenti e trasformazioni degli sportelli bancari su tutto il territorio regionale, penalizzando in particolare il Piemonte, i piccoli Comuni e le aree montane. Queste zone, già colpite dalla riduzione dei servizi essenziali, rischiano una vera e propria desertificazione bancaria, con gravi conseguenze per cittadini e imprese.
La protesta del Movimento 5 Stelle
«Attualmente, in Piemonte, solo quattro Comuni su dieci dispongono di uno sportello bancario - spiegano i consiglieri regionali Sarah Disabato, Alberto Unia e Pasquale Coluccio - Un ulteriore ciclo di chiusure potrebbe rappresentare un colpo durissimo per il tessuto socio-economico regionale. Per questo motivo, nelle prossime ore, verrà presentata un’interrogazione in Consiglio regionale, con la richiesta al Presidente Alberto Cirio di intervenire per contrastare il piano di ridimensionamento di Intesa Sanpaolo».
Sarah Disabato M5S
Il Movimento 5 Stelle ha dichiarato il proprio impegno nel sostenere i sindaci e gli amministratori locali in questa battaglia per garantire un accesso equo ai servizi bancari a tutti i cittadini piemontesi.
Fratelli d’Italia: un ordine del giorno per tutelare i piccoli Comuni e gli utenti fragili
Anche Fratelli d’Italia si è mobilitato per contrastare la chiusura degli sportelli bancari. I consiglieri Roberto Ravello, Alessandra Binzoni, Paola Antonetto e Marina Bordese hanno presentato un ordine del giorno con l’obiettivo di sensibilizzare il Consiglio regionale sulla questione e promuovere un’azione concreta a difesa delle comunità più colpite.
Secondo i dati forniti da FdI, oltre un milione di piemontesi vive in Comuni privi di sportelli bancari o a rischio di desertificazione bancaria. A fronte di utili operativi record da parte delle banche, il gruppo politico chiede un’inversione di rotta, affinché vengano rafforzate le interlocuzioni con gli istituti di credito e si scongiurino ulteriori chiusure.
Paola Antonetto FdI
«Circa il 75% dei Comuni montani è rimasto senza sportelli bancari, lasciando scoperti migliaia di cittadini, tra cui molti anziani e persone fragili, che non possono essere costretti a ricorrere esclusivamente all’home banking» spiegano e sottolineano «l’importanza di riportare le banche al loro ruolo sociale ed economico di riferimento per le comunità, contribuendo alla sicurezza e al benessere del territorio. L’economia reale è fatta di imprese e famiglie: chi gestisce la ricchezza prodotta da questi attori dovrebbe esserne consapevole. Affidarsi solo alla finanza, alla lunga, rischia di impoverire l’intero sistema».
Con questa iniziativa, il Consiglio regionale del Piemonte è chiamato a discutere la problematica e a trovare soluzioni concrete per garantire un accesso equo ai servizi bancari a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro posizione geografica.