Svolta epocale. Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato questa mattina, giovedì 26 giugno, un emendamento alla Legge di Riordino che porta per la prima volta i testimoni di giustizia all’interno delle tutele finanziarie del Fondo per le vittime dell’usura. La proposta, firmata dal presidente della Regione Alberto Cirio e dall’assessore alla Legalità Maurizio Marrone, mira a rafforzare la protezione economica di chi decide di denunciare la criminalità organizzata.
«Fratelli d’Italia pone la lotta alle mafie al centro della sua agenda politica. Crediamo fermamente – e da sempre – nel ruolo dei testimoni di giustizia», ha commentato Marrone, rivendicando «un voto convinto» del gruppo di maggioranza.
Cosa prevede l’emendamento
Il provvedimento estende ai testimoni di giustizia le stesse misure finora riservate a imprenditori e famiglie colpiti dall’usura: accesso agevolato a prestiti garantiti, contributi a fondo perduto e copertura di spese straordinarie (abitazione, formazione, supporto psicologico). Cirio ha inoltre annunciato «un potenziamento immediato della dotazione del Fondo» per fronteggiare la nuova platea di beneficiari. «Costruire un sistema che faccia sentire al sicuro chi sceglie la via, spesso scomoda, della testimonianza – spiegano i consiglieri della lista civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale – significa promuovere una vera cultura della legalità e incoraggiare altri a non tirarsi indietro».
Cirio ha ricordato che l’idea dell’emendamento è maturata dopo il convegno “Un Piemonte libero dalle mafie”, tenutosi a Palazzo Lascaris lo scorso marzo: «È fondamentale che quanto emerge da momenti di confronto trovi un riscontro concreto nell’azione legislativa».
Prossimi passi
Il testo confluirà ora nella Legge di Riordino, la cui approvazione definitiva è attesa nelle prossime settimane. Nel frattempo la Giunta lavorerà ai decreti attuativi per stabilire criteri d’accesso e modalità di erogazione delle risorse. Se, come annunciato da Cirio, il Fondo verrà alimentato con stanziamenti aggiuntivi già nel prossimo assestamento di bilancio, i primi sostegni economici potrebbero arrivare entro l’autunno.
Il Piemonte diventa così la prima regione del Nord a riconoscere formalmente un sostegno economico strutturale ai testimoni di giustizia, un passaggio che – secondo le associazioni antimafia – potrebbe fare da apripista a interventi analoghi in altre Regioni.