Mer, 23 Lug, 2025

Sciopero nazionale dei dipendenti Lidl: proteste a Torino e in tutta Italia contro salari fermi e condizioni di lavoro insostenibili

Sciopero nazionale dei dipendenti Lidl: proteste a Torino e in tutta Italia contro salari fermi e condizioni di lavoro insostenibili

È tornata a farsi sentire, forte e compatta, la voce dei lavoratori e delle lavoratrici della Lidl, che venerdì mattina, 18 luglio,  hanno incrociato le braccia in tutta Italia, con presidi anche a Torino, davanti alla filiale di via Bologna. Lo sciopero segue quello di giugno, che aveva già registrato oltre l’80% di adesioni, e nasce da un malcontento diffuso: mentre l’azienda tedesca continua a registrare profitti record, le condizioni contrattuali del personale restano invariate.

Al centro della protesta, l’aumento del fatturato – oltre 7 miliardi in Italia nel 2024, con un utile ante-imposte di 1,3 miliardi – che, secondo i sindacati, non si traduce in un miglioramento delle condizioni salariali. L’ultima proposta aziendale prevede un incremento di appena 15 euro al mese, una cifra considerata del tutto insufficiente da lavoratori e rappresentanti politici che si sono schierati al loro fianco.

torino sciopero Lidl Alice RavinaleLa consigliera regionale Alice Ravinale (AVS)

«Verificheremo in Regione quali contratti vengono effettivamente applicati, con particolare attenzione ai part-time involontari, che interessano in gran parte le donne - ha dichiarato Alice Ravinale, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) in Regione - Non si può pensare di intervenire con voucher per le mamme, mentre i lavoratori chiedono diritti veri. Serve chiarezza anche sulle condizioni di sicurezza all’interno dei punti vendita e dei magazzini».

Ravinale ha anche sottolineato il contesto più ampio di precarietà in cui si inserisce la vicenda Lidl: secondo l’ISTAT, il 21% dei lavoratori italiani ha un reddito basso e negli ultimi dieci anni si è perso oltre il 10% del potere d'acquisto.

Anche il Comune di Torino fa sentire la sua voce. «Siamo dalla parte dei lavoratori e delle lavoratrici che chiedono tutele contrattuali reali, aumenti salariali adeguati e un’organizzazione del lavoro sostenibile, dai magazzini fino agli uffici» affermano i consiglieri comunali Sara Diena ed Emanuele Busconi (Sinistra Ecologista). «L’azienda deve ascoltare chi ogni giorno garantisce il funzionamento del suo modello commerciale».

torino sciopero Lidl 2Il presidio in via Bologna

Il caso Lidl è seguito da vicino anche a livello nazionale: l’onorevole Marco Grimaldi, vicecapogruppo AVS alla Camera, ha presentato nei mesi scorsi un’interrogazione parlamentare per portare all’attenzione del governo le richieste dei lavoratori.

La vertenza Lidl è solo l’ultima a emergere in un settore, quello della grande distribuzione, dove la concorrenza sembra giocarsi sempre più sul contenimento del costo del lavoro piuttosto che sulla qualità dei servizi. Per lavoratori e sindacati, però, il tempo delle promesse sembra essere finito: ora chiedono risposte concrete.

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