E, se poi decidete di intingerle nel cioccolato, sarà un tripudio per le vostre papille gustative
«Com’è brutto esser poveri! – sospirò Meg, guardando il suo vecchio abito. – Non è giusto che alcune ragazze abbiano ciò che desiderano ed altre niente» aggiunse Amy con un po’ di amarezza nella voce. «Abbiamo babbo e mamma e tra noi sorelle ci vogliamo tanto bene» disse Beth dolcemente. I quattro visetti illuminati dalla fiamma si rasserenarono per rabbuiarsi poi subito quando Jo osservò tristemente «Il babbo non c’è e chi sa quando lo vedremo».
Inizia così la mattina di un lontano Natale un libro “sempre verde” che ha accompagnato l'adolescenza di molte di noi, il primo libro regalatomi proprio un Natale e letto subito, riletto innumerevoli volte, così come quelli che vennero dopo, una piccola saga che comprende “Piccole donne crescono”, “Piccoli uomini”, “I ragazzi di Jo”.
Attorno all’intimità di questo quadretto famigliare, Louisa May Alcott tesse le fila delle avventure delle sorelle March, protagoniste di uno dei capisaldi della letteratura per ragazzi, "Piccole donne". Molto apprezzato anche dal pubblico adulto, questo romanzo resta ancor oggi uno dei libri da consigliare in assoluto alle lettrici in erba, e non solo, sebbene sia stato pubblicato nel lontano 1898.
La scelta delle letture è sempre direttamente proporzionale al nostro stato emotivo, al livello di stress e ansia, perchè un libro può essere terapeutico, farci sognare e uscire da una realtà pesante da cui non possiamo sottrarci. Non importa se è un libro della nostra adolescenza, in questo caso il fine giustifica i mezzi.
Mi viene spontaneo associare una lettura con una bevanda, sia essa una tazza di thè, una tisana o un infuso profumato, o qualsiasi altra cosa e dulcis in fundo.... nell'angolino libero... un dolcino, fatto da noi, o regalatoci dall'amica “mani d'oro”!
La stagione, al di là del clima pessimo, ci offre ottimi frutti, in primis gli agrumi. Si prestano a preparare tantissimi dolci, marmellate e gelatine profumate, chiffon cake, muffin, crostate, e la migliore di tutte anche se un po' laboriosa, la torta fiesta, ad imitazione del famoso snack. In tema del “non si butta niente” possiamo usare anche le scorze.
Le scorze di arance candite sono dei tipici dolcetti natalizi, ottimi da gustare a fine pasto o per impreziosire i dessert. Il procedimento è un po' lungo, ma è più difficile da spiegare che da fare.
Ecco la ricetta
Lavare e asciugare le arance, tagliare via le calotte, incidere la buccia in senso longitudinale ricavando 6 spicchi per ogni arancia, e tirare delicatamente via la
buccia. Tagliare tutte le bucce a listarelle larghe circa 1 cm. Mettere le bucce ottenute in una ciotola di vetro, ricoprire con l'acqua e lasciare riposare per 1 notte. Riprendere la ciotola e scolare le arance. Trasferire le bucce in un pentolino, ricoprire di acqua pulita e portare a bollore. Questo passaggio serve a togliere l'amaro tipico della buccia di arancia: se le arance sono amare, ripetere il passaggio una seconda volta (se sono davvero molto amare ripetere anche una terza volta). Scolare le arance, rimetterle nel pentolino con lo zucchero e l'acqua, iniziare a cuocere a fiamma media. Cuocere per una decina di minuti o finché zucchero e acqua non avranno creato un bello sciroppo. Cuocere fino a che lo sciroppo non sarà stato completamente assorbito dalle arance. Spegnere la fiamma, quindi prenderle una alla volta con una pinzetta e disporle, separate tra loro, su una teglia o un vassoio rivestito di carta forno. Dovranno asciugare per 4-6 ore circa.
Le scorzette di arancia candite, così come sono, possono già essere consumate o usate come normali canditi. Si possono rendere ancora più golose: sciogliere del cioccolato fondente e intingerci le scorzette. Disporle su carta da forno e farle asciugare. Si conservano per alcuni giorni in un barattolo chiuso.
