Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato oggi, mercoledì 25 giugno, la legge di riordino normativo, ma per le opposizioni la riforma “non cambierà nulla” nei quartieri più fragili. Nel mirino finiscono gli strumenti anti-degrado previsti dal provvedimento, giudicati “inapplicabili” e privi di copertura economica adeguata.
Secondo la consigliera PD, Nadia Conticelli, la giunta guidata da Alberto Cirio ha ignorato le proposte presentate nelle scorse settimane. Tra queste, l’ipotesi di estendere gli espropri alle unità immobiliari vuote, fatiscenti o locate in nero – soprattutto quando concentrate in grandi lotti intestati a società di comodo – sul modello di esperienze già avviate in altre regioni.
«Avevamo dato all’assessore Maurizio Marrone la massima disponibilità per intervenire sulle multiproprietà che alimentano le attività illecite, specie in aree come la Barriera di Milano» spiega. Le richieste puntavano a circoscrivere gli espropri agli alloggi in stato di abbandono «con particolare attenzione alle concentrazioni immobiliari riconducibili a un unico proprietario».
Il testo licenziato dall’aula, però, condiziona l’esproprio alla “comprovata riconducibilità delle attività criminali al proprietario” dell’alloggio: un paletto che, secondo Conticelli e più in generale le opposizioni, renderà quasi impossibile applicare la misura sul campo.
Critiche anche sul capitolo risorse. La legge affida i costi degli eventuali espropri all’Atc – l’Agenzia territoriale per la casa – che «già oggi ha bilanci in sofferenza e fatica a manutenere il patrimonio esistente» denuncia Conticelli. Il risultato, sostiene, è «l’ennesima occasione mancata» per contrastare degrado, insicurezza e sfruttamento abitativo, temi che – afferma ancora «la destra agita quotidianamente senza affrontarli davvero».
La maggioranza difende tuttavia il provvedimento, definendolo «un passo avanti nel riordino delle norme regionali». Ma nei quartieri popolari, dove lo stato degli stabili e gli affitti in nero pesano sulle famiglie più fragili, i residenti attendono ancora risposte concrete.