Il singolare complesso architettonico che ha ospitato gli operai dell’omonimo Cotonificio
Vi è mai capitata quella sensazione di trovarvi in qualche luogo mai visto di una città che conoscete molto bene e di sentirvi catapultati in un altro mondo? Senz’altro vi capiterebbe visitando il Villaggio Leumann, un quartiere operaio edificato ben più di un secolo fa alle porte di Collegno.
Pronti a partire?
Il nome del singolare complesso architettonico si deve al suo ideatore Napoleone Leumann, filantropico imprenditore svizzero giunto a Torino per l’edificazione del celebre Cotonificio. Pensato per dare ospitalità e servizi alla moltitudine di operai giunti da lontano, Leumann affidò l’edificazione all’ingegner Pietro Fenoglio.
Costruito su un terreno di oltre 60mila metri quadrati, il villaggio ospita al suo interno, oltre al Cotonificio, un convitto, una scuola materna ed elementare (pare che per Leumann fosse importante l’educazione per i futuri operaia), la chiesa di Santa Elisabetta, un ufficio postale, l’ambulatorio medico, un teatro, i bagni comuni e molto altro ancora in modo che potessero avere tutto ciò di cui avessero bisogno. Molto importante fu il collegamento con la tranvia Torino-Rivoli per agevolare il collegamento con il capoluogo.
Insomma, il progetto era stato pensato come un autentico borgo operaio, una cittadella tutt’ora abitata ricca di storia.
Il progetto prese avvio nel 1871 e i lavori terminarono nel 1907. Rimase brulicante centro della vita operaia fino agli anni ’70, quando il Cotonificio cessò l’attività.
Ciò che lo rende un luogo davvero unico è l’architettura pensata in stile Liberty, lo stile architettonico diffuso in Europa nel corso della Belle Époque che caratterizza Torino – non a caso la città sabauda è nota come capitale italiana del liberty -. È questa la ragione per cui passeggiare tra le sue vie dà l’impressione di essere finiti all’interno di un mondo da fiaba e ci si aspetterebbe quasi di veder saltare fuori una principessa da ogni angolo.
Ancora oggi il Villaggio è in attività grazie all’operato dell’associazione no profit Amici della Scuola Leumann per la valorizzazione del plesso rilanciando una serie di appuntamenti per mantenere viva la memoria e far conoscere ad un vasto pubblico un luogo così unico nel suo genere.