Sui disagi e la deludente manutenzione alle case CIT, segnalata più volte dai residenti è scontro politico. L’interrogazione presentata dal consigliere Endrio Milano (Progetto Caselle 2027) ha costretto il sindaco Giuseppe Marsaglia a intervenire su un tema che da anni esaspera chi in quel complesso di case ci vive.
Marsaglia, innanzitutto, prende subito le distanze dalle responsabilità dirette del Comune: «Il complesso residenziale non è di proprietà comunale, ma del Consorzio Intercomunale Torinese, che ne detiene la gestione e deve occuparsi della manutenzione ordinaria e straordinaria».
Una posizione che sa molto di scaricabarile, pur mascherata dai dati tecnici forniti dal CIT: dal 2022 a oggi sarebbero stati investiti «oltre 15,5 milioni di euro» in interventi di efficientamento, abbellimento e mitigazione degli allagamenti, con lavori che dovrebbero riprendere in autunno dopo una sospensione progettuale.
Marsaglia rivendica anche sopralluoghi personali e la costante attenzione del Comune, ma aggiunge che «trattandosi di un’opera pubblica, è necessario attenersi alle procedure burocratiche e alle decisioni dei tecnici». Tradotto: bisogna aspettare, niente audizione pubblica né confronto diretto con i vertici del CIT, almeno finché i cantieri non saranno chiusi.
Una risposta che non convince per nulla Milano, che parla senza mezzi termini di occasione mancata: «La risposta del sindaco è deludente perché non entra nel merito delle questioni che ho posto. È evidente la volontà di non esercitare le facoltà che la legge riconosce ai soci pubblici nelle partecipate. Forse per non disturbare il manovratore».
Secondo il consigliere di Progetto Caselle 2027, il Comune non può limitarsi a fare lo spettatore: «Caselle detiene quote del CIT e avrebbe gli strumenti per indirizzare e controllare. Il problema è che manca la volontà politica. Da un sindaco ci si aspetta che si impegni sempre, e politicamente, per difendere le ragioni della comunità che rappresenta. A Caselle, purtroppo, questo non succede».