Una cerimonia intensa ed emozionanteha segnato a Caselle l’80° anniversario della Liberazione. In tanti si sono ritrovati per rendere omaggio alla memoria dei caduti della Resistenza e riaffermare i valori di libertà, democrazia e pace.
A dare il via alla commemorazione è stata Giusy Chieregatti, presidente della sezione ANPI "Santina Gregoris", che ha ricordato con parole vive e appassionate le sofferenze e i sacrifici che portarono alla liberazione dal nazifascismo: «Venne la primavera, venne la libertà, ottant’anni fa. La libertà è nata sui monti e nelle città, tra la miseria, la fame, la violenza e il coraggio di partigiani e partigiane che, pur con pochissime risorse, seppero resistere e combattere». Chieregatti ha ripercorso le tappe fondamentali della Resistenza piemontese, ricordando l'ordine di insurrezione dato il 24 aprile 1945, l'impegno clandestino dei giornali antifascisti, le rappresaglie, i villaggi incendiati, e l'arrivo della libertà, conquistata senza condizioni dagli stessi italiani.
Particolare attenzione è stata dedicata ai giovani: «Ai ragazzi abbiamo raccontato che chi è caduto per la libertà non è stato solo seppellito, ma è diventato seme di rinascita. Anche quest’anno nelle scuole casellesi abbiamo portato la memoria, con progetti, incontri e disegni dedicati all'80° della Liberazione». Accorato il suo invito finale a chi si riconosce nei valori della Costituzione: «La memoria non è solo un rito, è coerenza, è scegliere ogni giorno da che parte stare. L'ANPI custodisce questo impegno: chi si riconosce in questi valori, ne faccia parte».
Dopo il minuto di silenzio in memoria di Papa Francesco e di tutti i caduti per la libertà, il sindaco Giuseppe Marsaglia ha preso la parola per sottolineare l'importanza di mantenere viva la memoria collettiva: «Ottant’anni di democrazia non sono bastati per costruire una memoria davvero condivisa. Ancora oggi il 25 aprile è vissuto da qualcuno con fastidio o revisionismo. Noi dobbiamo continuare a onorare chi ha lottato per restituirci la libertà» e poi ha ricordato le iniziative in programma oggi sabato 26 aprile una cerimonia al cippo al confine tra Caselle e Leini, luogo di fucilazioni partigiane, e domani, domenica 27 aprile l’apertura straordinaria dei Comuni, con un momento dedicato agli amministratori del dopoguerra, «per dire grazie a chi ha contribuito alla crescita della nostra democrazia».
Molto sentito anche l’intervento di Andrea Musacchio, scrittore e giornalista, legato alla memoria della Resistenza attraverso il nonno, partigiano di Caselle, Giuseppe Grassi, detto “Caseli”: «La libertà non è un fatto acquisito, ma una scelta quotidiana. Oggi celebriamo non solo una data, ma un atto di responsabilità verso il futuro. Essere antifascisti oggi significa scegliere ogni giorno i diritti, la pace, la solidarietà» esortando poi a non lasciare che il 25 aprile venga "annacquato" o trasformato in qualcosa di diverso: «La Resistenza è l'origine della nostra Costituzione. Non possiamo permettere che venga dimenticata o resa divisiva. È il nostro fondamento, la nostra radice comune».
La cerimonia si è conclusa con il suono di "Bella ciao", eseguito dalla Filarmonica La Novella, e con l'invito a partecipare nel pomeriggio alla visita alle ex prigioni dei partigiani a San Maurizio Canavese, per continuare a onorare chi ha pagato il prezzo più alto per garantire la nostra libertà.