Lun, 8 Set, 2025

Rifiuti più cari e servizio peggiore: botta e risposta velenoso tra Endrio Milano e il sindaco Giuseppe Marsaglia

Rifiuti più cari e servizio peggiore: botta e risposta velenoso tra Endrio Milano e il sindaco Giuseppe Marsaglia

Che il servizio di raccolta rifiuti sia peggiorato, ormai lo dicono tutti: strade sporche, cassonetti traboccanti, lamentele quotidiane dei cittadini. Eppure la TARI, la tassa sui rifiuti, continua ad aumentare. Da qui l’interrogazione del consigliere Endrio Milano (Progetto Caselle 2027), che ha messo nero su bianco ciò che molti pensano: «Paghiamo di più per avere di meno».

Milano non si è limitato alle solite critiche di circostanza: ha ricordato che a San Mauro e a Leinì i sindaci hanno già fatto muro contro Seta e il Consorzio CB16, denunciando formalmente il crollo della qualità del servizio. Ha chiesto se anche Caselle intendesse unirsi alla protesta, se non sia giusto rimborsare parte della TARI a imprese e famiglie in difficoltà e – domanda al vetriolo – se, nonostante il disastro, a dirigenti e amministratori di Seta e del Consorzio siano stati distribuiti bonus e premi. 

Il sindaco Giuseppe Marsaglia ha risposto con un documento dai toni apparentemente pacati ma sostanzialmente difensivi. «Gli aumenti della TARI non sono piacevoli», scrive, ma invita a non cedere a «slogan o proteste pubbliche senza approccio costruttivo». Insomma, niente barricate: meglio tavoli tecnici, riunioni e “soluzioni condivise”.

Marsaglia ha poi sbandierato le agevolazioni economiche previste per il 2025: 45% di sconto per chi ha ISEE fino a 9.530 euro e 30% per chi arriva a 16.000. Con l’aggiunta del bonus sociale statale, le famiglie più povere avranno un taglio complessivo del 70% sulla bolletta. Nulla, però, per le attività commerciali e produttive, perché secondo il sindaco la normativa europea vieterebbe aiuti di questo tipo.

La risposta non ha convinto affatto Milano, che ha rilanciato senza giri di parole: «Marsaglia non ha risposto nel merito, come quasi sempre. Dimostra la volontà di non esercitare le facoltà di indirizzo e controllo che il Comune, in quanto socio di Seta, avrebbe pieno diritto di usare». Poi l’affondo politico: «Sembra che il sindaco preferisca non disturbare il manovratore. Ma da un primo cittadino ci si aspetta che difenda fino in fondo gli interessi della comunità. A Caselle, per ora, questo non succede». 

Tra documenti, percentuali e scaricabarile normativi, resta la realtà quotidiana: i cittadini pagano sempre di più per un servizio che peggiora. La politica litiga, i cassonetti traboccano. E la domanda resta sospesa nell’aria: Caselle continuerà a subire o troverà finalmente il coraggio di alzare la voce contro chi gestisce i rifiuti?

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