Mar, 2 Set, 2025

Diesel Euro 5, stop dal 1° ottobre 2025: la Regione conferma il divieto, ma Comuni e opposizioni denunciano assenza di misure concrete

Diesel Euro 5, stop dal 1° ottobre 2025: la Regione conferma il divieto, ma Comuni e opposizioni denunciano assenza di misure concrete

Il tempo stringe: dal 1° ottobre scatterà in Piemonte il divieto di circolazione per i veicoli diesel Euro 5 nei Comuni con più di 30.000 abitanti, tra cui Torino, Grugliasco e Venaria, ma le misure attuative da parte della Regione tardano ad arrivare. L’allarme era già stato sollevato nel tavolo della Città Metropolitana sulla qualità dell’aria lo scorso 4 aprile, ma la conferma definitiva è arrivata solo in questi giorni, nel corso di un Question Time in Consiglio regionale.

A confermarlo è stata la Giunta Cirio attraverso l’assessore Matteo Marnati, che ha ribadito la piena applicazione del DL 121/2023, senza ulteriori proroghe. Tuttavia, preoccupano l’assenza di provvedimenti operativi e la mancanza di una strategia di comunicazione rivolta alla cittadinanza, come denunciano l’assessora torinese Chiara Foglietta e la presidente del gruppo regionale PD Gianna Pentenero.

Pentenero GiannaGianna Pentenero (PD)

«Non si può imporre una transizione ecologica senza accompagnare cittadini e territori – dichiara Pentenero –. Ci apprestiamo a rivivere il penoso film del 2023, quando migliaia di piemontesi scoprirono solo tre settimane prima che i loro veicoli non sarebbero più stati utilizzabili. Allora fu il Governo a intervenire in extremis con una proroga, ma stavolta non ci sono certezze». 

Trasporti pubblici carenti e pochi incentivi

Le criticità principali riguardano la scarsa efficienza del trasporto pubblico e la totale assenza di incentivi significativi per privati cittadini che desiderano sostituire i propri mezzi. L’unica misura menzionata dall’assessore Marnati è il progetto Move-In, che consente un utilizzo limitato dei veicoli più inquinanti monitorandone i chilometri, ma non prevede alcun sostegno economico per il cambio auto.

Secondo il Partito Democratico, la Regione ha sottovalutato l’impatto sociale ed economico del provvedimento. «Le piccole e medie imprese sono state considerate solo marginalmente – osserva ancora Pentenero – mentre interi settori, come il commercio e i lavoratori autonomi, rischiano gravi difficoltà. Il Piemonte si trova di fronte a un cambiamento epocale nel settore della mobilità, ma lo sta affrontando senza un piano chiaro». 

Qualità dell’aria sotto i limiti di legge

Le amministrazioni locali, in particolare Torino, lamentano anche la mancanza di una regia condivisa. Eppure, i dati sulla qualità dell’aria non lasciano spazio all’ottimismo: Torino, Novara, Asti e Alessandria continuano a sforare i limiti di legge per particolato (PM10) e biossido di azoto (NO₂), con conseguenze nocive per la salute dei cittadini.

«La transizione ecologica è necessaria, ma non si può farla subire ai cittadini. È urgente coinvolgere il Governo per evitare che questo cambiamento diventi un peso insostenibile per le famiglie e le imprese», conclude Pentenero, chiedendo trasparenza, risorse e tempi certi per i prossimi passaggi.

Alice Ravinale AVSAlice Ravinale (AVS)

Una transizione che rischia di essere subita, non gestita

Sulla stessa linea anche la presidente del gruppo regionale AVS, Alice Ravinale: «La necessaria transizione ecologica va accompagnata e programmata, non fatta subire ai cittadini. Ci apprestiamo invece a rivivere il penoso film del settembre 2023, quando migliaia di piemontesi scoprirono con tre settimane di anticipo che i loro veicoli non sarebbero più stati utilizzabili. Quella volta, la Giunta Cirio se la cavò con l'intervento in extremis del Governo, che diede la proroga che scadrà appunto ad ottobre 2025».

 Una proroga che, tuttavia, non è servita a risolvere i problemi: «In questi due anni non sono state fatte azioni di sorta per consentire ai cittadini di ricorrere ad altri mezzi di trasporto, visto che la rete di trasporto pubblico piemontese è totalmente inadeguata, né di poter cambiare i propri mezzi con auto meno inquinanti, mentre l'aria delle principali città del Piemonte - in particolare Torino, Novara, Asti e Alessandria - è nociva per la salute dei cittadini e sfora ampiamente i parametri di sicurezza per il particolato e il biossido di azoto».

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