Un anno di osservazioni sul Monte Rosa conferma che l’alta quota sta vivendo un profondo cambiamento climatico. Il Laboratorio di Climatologia Alpina, grazie al pluviometro di ultima generazione donato da FRoSTA nel 2023 e installato a 3.030 metri di altitudine, ha registrato tra giugno 2024 e maggio 2025 un andamento delle precipitazioni anomalo e preoccupante.
I dati parlano chiaro: la temperatura media annuale è stata di –1,1 °C, ma tutte le massime mensili hanno superato lo zero, segnale di un progressivo riscaldamento. Le precipitazioni si sono concentrate in eventi sempre più intensi. Il 29 giugno 2024, un singolo giorno di pioggia ha portato 66 mm d’acqua, provocando frane e allagamenti. Anche la neve mostra un trend sorprendente: oltre un terzo dell’accumulo stagionale è caduto tra il 15 e il 17 aprile 2025, confermando come le nevicate più abbondanti si stiano spostando in primavera.
Questi fenomeni hanno conseguenze dirette: valanghe più probabili, stagioni turistiche irregolari, gestione complessa delle risorse idriche per agricoltura ed energia. «I ghiacciai ci parlano e i dati lo dimostrano: il cambiamento climatico è già qui» avverte Gianluca Mastrocola, AD di FRoSTA Italia, che sostiene la ricerca alpina nell’ambito della Carovana dei Ghiacciai di Legambiente.
Il monitoraggio costante, spiegano gli esperti del Laboratorio, è fondamentale per distinguere la normale variabilità climatica dai segnali del cambiamento in corso. I dati raccolti in alta quota diventano così uno strumento prezioso per scienziati, cittadini e decisori politici, chiamati ad agire per proteggere l’ambiente montano e le risorse idriche future.
Per approfondimenti: Laboratorio di Climatologia Alpina