Consentirà un'ora in più di luce, risparmio energetico ed economico per i cittadini e meno anidride carbonica in atmosfera
Come ogni anno, torna questa notte - ossia tra il 30 e il 31 marzo, vigilia di Pasqua -, l'ora legale e bisognerà spostare avanti le lancette degli orologi di un'ora. Dormiremo quindi un'ora in meno che recupereremo poi nella notte tra il 27 e 28 ottobre con il passaggio nuovamente all'ora solare.
L'ora legale consentirà un risparmio energetico che secondo le stime di Terna, il gestore della rete di trasmissione italiana in alta tensione, durante i sette mesi di ora legale nel 2023, è stato registrato un risparmio di circa 220 milioni di euro grazie alla riduzione del consumo di energia elettrica di circa 410 milioni di chilowattora e una riduzione di circa 200 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera con un risparmio dal 2004 al 2022 di circa 10,9 miliardi di chilowattora ed economico per i cittadini di circa 2 miliardi di euro.
Il passaggio all'ora legale, tuttavia può creare problemi soprattutto al ritmo del sonno poichè la produzione di melatonina è favorita dal buio. A risentire maggiormente del cambio dell'ora sono soprattutto gli abitudinari, mentre le persone con patologie preesistenti e gli anziani, il cui sonno è più schematico, potrebbero essere più vulnerabili ai malesseri legati a questo cambiamento.
Se fosse necessario Safwan Badr, professore della Wayne State University School of Medicine negli Usa, propone la celebre regola del “3-2-1” per dormire bene: smettere di mangiare tre ore prima di andare a letto; smettere di lavorare due ore prima; smettere di usare dispositivi elettronici un'ora prima di dormire per favorire la produzione di melatonina, l'ormone che concilia il sonno.
Questa regola può essere utile in qualsiasi momento dell'anno per stabilire un corretto ritmo sonno-veglia e aiutare a diversificare i momenti di attività e riposo.