Ven, 20 Set, 2024

La stangata dell'abbonamento studenti per la Torino-Ceres. «Cirio mantenga le promesse fatte in campagna elettorale»

La stangata dell'abbonamento studenti per la Torino-Ceres. «Cirio mantenga le promesse fatte in campagna elettorale»

Con l’inizio della scuola, è arrivata anche la stangata sui bilanci delle famiglie degli studenti piemontesi non solo per il materiale scolastico e i libri di testo ma anche per il trasporto ferroviario metropolitano. Chi viaggia sulla tratta Venaria-Borgaro-Caselle, l’abbonamento annuale è di ben 544 euro contro i 528 euro dello scorso anno e chi invece parte da Ceres per Torino l’abbonamento ammonta a 1.000 euro tondi.

A segnalare la situazione di oggettiva difficoltà per le famiglie degli studenti (ma i pendolari non stanno certo meglio) è L’Osservatorio della Torino-Ceres, che non ha esitato  ad evidenziare il ritardo da parte della Regione ad abrogare la propria legge che prevede gli aumenti annuali.

«E' un tema che non riguarda solo i trasporti pubblici, ma coinvolge anche altri aspetti, come il diritto allo studio e la promozione della mobilità sostenibile. Il rieletto presidente della Regione Cirio in campagna elettorale si era impegnato ad abbassare i costi dei biglietti, rendendoli gratuiti per gli studenti e introducendo finalmente un biglietto unico regionale. Pensiamo allora che sia tempo e dovere di mantenere gli impegni presi: per questa ragione come Osservatorio Torino-Ceres chiediamo alla Giunta regionale e al Consiglio piemontese di lavorare con estrema immediatezza per risolvere questa spiacevole situazione e garantire almeno ai giovani (per cominciare) un vero diritto alla mobilità».

E come se non bastasse, nel già salato abbonamento non è neppure compreso il costo del ticket della metropolitana, che ha anche questo subito un aumento. 

«Molti utenti della Città metropolitana pagano ogni anno quella che si può definire come una vera e propria "tassa sul trasporto pubblico locale" - aggiunge l'Osservatorio - un costo aggiuntivo che è necessario sostenere per poter accedere al sistema di trasporto integrato. Ad esempio, l’abbonamento “Formula” per gli studenti dei Comuni limitrofi a Torino, come Venaria e Borgaro - che consente di accedere oltre ai bus/tram e alla metropolitana anche al Servizio Ferroviario Metropolitano - costa 286 euro in più all’anno rispetto all’equivalente abbonamento valido solo sui mezzi GTT. A Milano, invece, il Sistema Tariffe del Bacino di Mobilità (STIBM) permette di utilizzare metro, tram, autobus e treni suburbani con un unico biglietto o abbonamento, senza spese supplementari. La “tassa sul TPL” non solo pesa sui cittadini, ma disincentiva l’uso del trasporto pubblico integrato, limitando la mobilità di chi vive fuori dalle aree centrali e di chi percorre lunghe distanze».

Quindi l'Osservatorio lancia la sua proposta. Abolire questa tassa «per avvicinare la Città Metropolitana di Torino e il Piemonte tutto a un modello di trasporto più sostenibile ed equo, contribuendo a raggiungere obiettivi di mobilità sostenibile».

Proposta questa, piombata sui banchi di Palazzo Lascaris attraverso la mozione presentata dal gruppo consiliare Pd «chiediamo alla Giunta Cirio di predisporre forme concrete e adeguate di incentivazione del trasporto pubblico locale, estendendo la fruizione gratuita ai cittadini che si trovano in particolari condizioni economiche, ma soprattutto prevedendo l’accesso gratuito per i giovani piemontesi. Non serve a nulla parlare di trasporti sostenibili, se poi le agevolazioni per l’utilizzo dei mezzi pubblici sono insufficienti. Un trasporto pubblico “agevolato” per i più giovani sarebbe un provvedimento concreto per educare le nuove generazioni a servirsi di treni e di bus negli spostamenti casa-scuola e non solo».

Aggiungono i consiglieri regionali dem, Nadia Conticelli e Alberto Avetta «In Lombardia, Emilia Romagna e Lazio, per citare le più importanti, le Regioni garantiscono agevolazioni ai giovani che usano il trasporto pubblico locale. E’ una questione non più rinviabile. Dobbiamo investire sul trasporto pubblico ed incentivare le persone ad usarlo. Garantire la mobilità anche a chi non si può permettere di mantenere un'auto è una questione di giustizia sociale e comunque interessa tutti perché ne va dell’aria che respiriamo e quindi del futuro di tutti noi». 

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