Sono partiti questa mattina, venerdì 26 settembre, i lavori di riqualificazione dell’ex ambulatorio Asl TO3 di via Silva. Lo storico edificio, oggi sede del Serd e della Medicina Legale del Distretto Area Metropolitana Nord, sarà trasformato in una Casa di Comunità, grazie a un finanziamento PNRR da 1,8 milioni di euro.
Il cantiere, vincolato dalle prescrizioni della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio, si concluderà a giugno 2026. Durante gli interventi – che prevedono l’eliminazione delle barriere architettoniche, l’efficientamento energetico e la riorganizzazione degli spazi – le attività attuali continueranno in sicurezza.
Cosa offrirà la nuova struttura
La futura Casa di Comunità ospiterà ambulatori di medicina generale e pediatria, servizi di neuropsichiatria e psicologia infantile, diagnostica di base, spazi di accoglienza e aree per la formazione. L’obiettivo è rafforzare l’assistenza territoriale, rendendo più accessibili i servizi e creando un presidio di riferimento per Venaria e per tutto il distretto.
La Valle: «Un passo concreto del PNRR»
«L’avvio di questo cantiere – ha dichiarato Giovanni La Valle, direttore generale di Asl TO3 – è un ulteriore passo nella realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza sul nostro territorio. Dopo l’apertura della Casa di Comunità di Vigone, questa nuova struttura a Venaria dimostra che stiamo trasformando gli obiettivi del PNRR in servizi concreti per i cittadini. In particolare – ha aggiunto – siamo orgogliosi di confermare che le attività sanitarie già in essere non subiranno interruzioni per tutta la durata dei lavori. Una volta conclusi, la Casa di Comunità non solo amplierà l’offerta, ma renderà i servizi più vicini e facilmente accessibili alla popolazione del territorio».
Giulivi: «Un presidio sanitario e sociale per la città»
Sulla stessa linea il sindaco Fabio Giulivi, che ha seguito da vicino l’avvio dell’intervento: «Negli ultimi mesi ho sollecitato costantemente l’inizio del cantiere, affinché venisse rispettato il cronoprogramma previsto dal PNRR. So che l’Asl ha dovuto affrontare alcune difficoltà con l’azienda incaricata, ma oggi possiamo dire che i lavori sono finalmente partiti. Per la nostra comunità – ha proseguito – la Casa di Comunità rappresenta molto più di una riqualificazione edilizia: sarà un presidio sanitario e sociale fondamentale, a beneficio di tutte le cittadine e i cittadini di Venaria. In un momento in cui l’assistenza territoriale è sempre più centrale, questa struttura sarà una risorsa preziosa per il futuro».
Cerutti: “«Risposta concreta, non propaganda»
Il consigliere regionale Andrea Cerutti (Lega) ha sottolineato l’impegno delle istituzioni regionali: «Nonostante la propaganda negativa con cui in questi anni il centrosinistra ha cercato di ritagliarsi spazio sui giornali, oggi abbiamo ufficialmente dato il via ai lavori per la realizzazione di una nuova Casa di Comunità a Venaria. È un progetto in cui la Lega ha creduto fin dall’inizio e che è stato reso possibile grazie all’impegno costante dell’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte, prima guidato da Luigi Icardi e oggi da Federico Riboldi. Un ringraziamento va anche al direttore generale della Asl TO3 che si è attivato in prima persona consentendo un rapido affidamento dei lavori. L’iniziativa consentirà ai venariesi di avere un presidio sanitario sul territorio, garantendo il diritto alla salute e un accesso più efficiente alle cure. Ancora una volta – ha concluso – la Lega dimostra con i fatti di mantenere le promesse».
De Santis: «Non è propaganda, ma dovere democratico»
Le dichiarazioni di Cerutti hanno subito suscitato la replica dell’opposizione. Il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Davide De Santis ha voluto chiarire: «Le risposte ricevute nei mesi scorsi alle nostre interrogazioni sul tema sono state, obiettivamente, vaghe e poco incisive. Per questo motivo abbiamo sollevato più volte criticità, nell’interesse della città. Dispiace leggere le parole di un consigliere regionale che, invece di riconoscere il valore del lavoro istituzionale svolto dalle opposizioni, preferisce screditarlo come semplice propaganda. Vigilare sull’attuazione delle politiche sanitarie locali non è propaganda, ma un dovere democratico. Esprimere opinioni, porre domande e proporre soluzioni fa parte integrante del mandato elettivo. È così che si costruisce un confronto serio e utile ai cittadini».